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Giovanni Allevi: la moglie (Nada Bernardo) e i figli del compositore ospite a Sanremo 2024

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 7 Feb. 2024 alle 18:21

Giovanni Allevi: la moglie (Nada Bernardo) e i figli del compositore ospite a Sanremo 2024

Chi sono la moglie e i figli di Giovanni Allevi, il compositore ospite oggi al Festival di Sanremo 2024? L’artista, uno dei più noti pianisti italiani, è sposato con Nada Bernardo da cui ha avuto due figli. Come il marito è anche lei una pianista, e nel contempo la manager del suo compagno di vita. I due cercano di tenere la loro vita privata quanto più lontana possibile dai riflettori, e ciò che sappiamo della coppia lo si deve a qualche sporadica apparizione pubblica, e nel contempo alle dichiarazioni rilasciate da Giovanni Allevi nelle varie interviste.

Ad esempio, nel 2010, il pianista venne accompagnato a Cagliari, durante un concerto “piano solo” all’Anfiteatro, proprio dalla moglie Nada Bernardo. “Per Giovanni è un ritorno alle origini”, aveva spiegato in quell’occasione la moglie-manager. Giovanni Allevi ha dedicato al tema dell’amore il suo nono album, intitolato “Love”, uscito nel 2015 e in grado di raggiungere l’ottava posizione assoluta nella classifica FIMI. “La mia famiglia è il mio rifugio, è la mia Itaca – le sue parole a Famiglia Cristiana -. Spesso sono lontano per lavoro e mi accompagna durante la tournée un sottile senso di colpa che tutti i papà condividono. Il minimo che possa fare è dedicare loro alcune mie composizioni e, soprattutto, cercare di vivere più intensamente possibile il momento in cui sono insieme ai bimbi e magari cogliere in quel momento l’ispirazione per un brano musicale”.

Figli

Come detto Giovanni Allevi (ospite oggi a Sanremo 2024) e la moglie Nada Bernardo (qui sopra abbiamo raccontato chi è) hanno due figli: Leonardo e Giorgio, di cui però si conosce ben poco, visto che tutte le informazioni sul loro conto sono rimaste giustamente riservate, compresa l’età degli stessi. “Voglio lasciarli liberi – ha detto il pianista – io penso che i bambini debbano giocare il più possibile. Noi abbiamo il dovere di porre davanti a loro una tavolozza di colori più ampia possibile, lo spettro maggiore di possibilità in termine di gioco, di sperimentazioni, anche di avvicinamento di strumenti musicali o a forme espressive. Poi, saranno loro a scegliere la strada da intraprendere”.

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