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Giornalista del Tg1: “Per punirmi mi hanno messo in stanza con un collega che soffre di flatulenza”

Di Antonio Scali
Pubblicato il 13 Mag. 2022 alle 10:07

Una punizione che fa discutere. In stanza con un collega che ha problemi di flatulenza ed eruttazioni. Questa la punizione che sarebbe stata inflitta a Dania Mondini, conduttrice del Tg1, secondo quanto dichiarato dalla stessa giornalista. La cronista ha denunciato i suoi superiori e il caso è finito in procura, a Roma. Il pm ha aperto un fascicolo per stalking mettendo nel mirino i cinque “giornalisti – dirigenti” indicati dalla Mondini. Si tratta di Filippo Gaudenzi, Marco Betello, Piero Felice Damosso, Andrea Montanari e Costanza Crescimbeni.

All’epoca dei fatti, siamo nel 2018, i giornalisti denunciati ricoprivano posizioni di vertice all’interno del Tg1. Mondini avrebbe avuto delle frizioni con questi importanti colleghi all’interno della redazione del telegiornale di Rai 1. I cinque, secondo la ricostruzione della cronista, per ridimensionare la giornalista avrebbero deciso di metterla in stanza con un collega che non riesce a trattenere i peti e i rutti. La Mondini a quel punto non ci sta e oppone un rifiuto “motivato all’ordine di servizio”. In poche parole si rifiuta di trasferirsi nella stanza con il collega che ha problemi di flatulenza.

In seguito la giornalista avrebbe subito tutta una serie di altre ritorsioni, come doversi occupare di servizi brevi e banali o violente aggressioni verbali a causa di piccoli errori durante la conduzione del telegiornale. Mondini decide quindi di denunciare tutto in procura, produce referti medici che provano lo stress patito a causa dei demansionamenti e vengono ascoltati come testimoni alcuni colleghi del Tg1. Cinque di loro sostengono che non c’è stata alcuna persecuzione nei confronti della Mondini. Mentre una sola collega sposa la versione della cronista-vittima.

Alla fine la procura decide di chiedere l’archiviazione del caso: non c’è stalking bisogna valutare, al massimo, l’ipotesi di mobbing. Nessun reato, quindi, al massimo la vicenda dovrebbe essere risolta al tribunale civile. A questo punto accade un vero e proprio colpo di scena. La procura generale, fatto più unico che raro, si mette di traverso. Il pg Marcello Monteleone avoca a sé l’inchiesta, togliendola di fatto al pm, e decide di continuare a indagare per stalking i cinque giornalisti della Rai. La vicenda, e soprattutto l’inchiesta, è tutt’altro che giunta al capolinea.

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