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Sangiovanni criticato per la voce sbotta con il giornalista: “Il tuo articolo non faceva ridere. Non denigrate la mia arte”

Di Antonio Scali
Pubblicato il 26 Lug. 2022 alle 14:32

Estate è tempo di concerti e come sempre gli imprevisti e le polemiche sono dietro l’angolo. In questo caso protagonista è Sangiovanni, che lo scorso sabato si è esibito al Castelgrande di Bellinzona (in Svizzera) per il Festival Castle On Air. Qualcosa non deve essere andato secondo i piani, almeno stando all’articolo pubblicato il giorno dopo il live da Il Corriere del Ticino. In un articolo dal titolo “Gli inganni di Sangiovanni” si legge infatti: “Sulla scena con un pesante ritardo accompagnato unicamente da un deejay che faceva suonare i dischi suoi quali cantilenava sopra senza particolare tecnica vocale”.

Il cantante uscito da Amici e reduce dall’ultimo Sanremo però non ci sta e ha replicato alle accuse fornendo su Instagram la sua versione dei fatti. “Il tuo articolo in rima con il mio nome non fa ridere a nessuno. – ha chiosato Sangiovanni – Mi stava cadendo il palco a causa del vento forte, ho dovuto fermare il concerto per far mettere al service due cavi di acciaio e tenerlo su. Mi si è spento un microfono dal nulla, l’ho cambiato e non arrivava il segnale per cui cantavo senza sentire nulla, ne ho preso un terzo e ho continuato”.

L’artista ha poi spiegato: “Per altro non stavo bene fisicamente ma non voglio usare nulla come scusa. Ho finito il mio concerto e ho provato a dare il meglio di me lo stesso per far vivere una bella serata alle persone che avevano pagato il biglietto, ho portato avanti il mio lavoro al meglio. Al contrario tuo che hai scritto di tutto pur di infangare quello per cui vivo, commentando inoltre scelte artistiche che non c’entrano nulla con quello che è successo”.

Sangiovanni ha poi concluso il suo sfogo dicendo: “Scrivo tutto ciò per ringraziare le persone che mi hanno difeso e che si sono divertite. Odio il giornalismo non oggettivo quando si parla di articoli informativi. Non dite che il mio live è stato una merda e basta. Non denigrate la mia arte. Non dite che le mie sono solo canzoncine per adolescenti o per bambini. Ho fatto ballare e cantare piccoli che hanno una vita meno fortunata della nostra e ne vado fiero. Sì, con le canzoncine. Come le chiami tu. O Voi. La gente lo capisce, e lo riconosce, la gente sa da che parte stare”.

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