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L’ultima poesia di Michele Merlo: i genitori diffondono un videomessaggio in suo ricordo

Michele Merlo
Di Clarissa Valia
Pubblicato il 18 Giu. 2021 alle 17:00 Aggiornato il 18 Giu. 2021 alle 17:37

I genitori di Michele Merlo hanno diffuso un video che contiene una poesia scritta e letta dal giovane ex concorrente di Amici morto il 6 giugno scorso a 28 anni a causa di una leucemia fulminante. Il video è stato diffuso oggi, venerdì 18 giugno, giorno del funerale del ragazzo.

“Michele Merlo è nostro figlio ma è anche il vostro artista, l’artista molte volte incompreso e da alcuni dimenticato, l’artista con dentro un tormento di emozioni che ha saputo sfogare con le sue canzoni, perché solo così sentiva di essere Michele”, spiegano i genitori.

“Per prima cosa vogliamo ringraziare tutti, senza tralasciare nessuno, in particolare voi che darete voce a Michele per sempre. Oggi gli daremo tutti insieme l’ultimo saluto e chi lo vorrà potrà pubblicare questo video messaggio che lui ha dedicato prima di tutto a se stesso e che siamo sicuri sognasse di condividere anche con voi. Per chi vuole ci piacerebbe che lo pubblicaste e diffondeste proprio alle 17, così io e mia moglie ci sentiremo meno soli”, scrivono i genitori nel messaggio inviato alla stampa.

La poesia di Michele Merlo

“Abbiamo il cuore stanco di chi la vita l’ha rincorsa, di chi ha detto un sacco di bugie, perché per dire la verità ci voleva forza. Siamo quelli del parchetto, tra botte e sigarette, con gli occhi lucidi, che si raccontano qualche vecchia storia; come una canzone triste, mentre gli altri fan baldoria. Una vita di silenzi, di sogni potenti, di non sentirsi mai abbastanza; porta pazienza. Ma come glielo spieghi a quelli che la felicità non è niente per chi è sempre stato senza. Dai! Dimmi che sono un tipo triste adesso! Ma io triste lo sono diventato e vorrei chiudermi in una scatola che almeno al buio non lo vedo quanto è cattivo questo mondo malato. E quante volte ho detto giuro sono cambiato e non ero cambiato affatto, ero soltanto più impaurito. Paura di perdere pure l’ultima persona a me vicina che vaffanculo se ne vanno tutti appena la vita va un po’ in salita. Ma funziona così, se ne va uno, se ne va un altro e ti ritrovi solo, con i pugni nelle mani e i sogni tra gli scaffali. A dire domani… domani… lo faccio domani… domani. Io sto con quelli che ci credono davvero, che ogni giorno fanno a botte con le nuvole per un po’ di cielo sereno. E chiamaci stupidi. E un giorno troveremo pure pace, e sarà più semplice di quello che crediamo; basterà accettare il buio e non volere per forza sempre luce. Ho paura dell’amore e non del resto; ma non mi lascio perdere perché il mio sogno è questo, anche se fa un sacco male. Viviamo, ricordiamo, soffriamo; per sempre, come rondini nel temporale”.

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