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    Gli Eagles of Death Metal omaggiano le vittime del Bataclan a due anni dalla strage

    Credit: Afp

    Il cantante Jesse Hughes e il chitarrista Dave Catching sono stati gli ospiti a sorpresa di una cerimonia organizzata nella zona est della capitale francese da alcuni sopravvissuti della sera del 13 novembre 2015

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 13 Nov. 2017 alle 17:00 Aggiornato il 4 Nov. 2019 alle 20:07

    Due componenti degli Eagles of Death Metal, la band statunitense che si trovava sul palco del Bataclan la sera dell’attacco terroristico del 13 novembre 2015, sono tornati a Parigi per rendere omaggio alle vittime nel secondo anniversario della strage che costò la vita a 90 persone solo nella storica sala concerti nell’undicesimo arrondissement e ad altre 40 in quattro bistrot e allo Stade de France a Saint-Denis.

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    Il cantante Jesse Hughes e il chitarrista Dave Catching sono stati gli ospiti a sorpresa di una cerimonia organizzata nella zona est della capitale francese da alcuni sopravvissuti del Bataclan.

    Per l’occasione, Hughes e Catching hanno proposto al pubblico una cover di “Save a Prayer”, uno dei brani più popolari dei Duran Duran, pubblicato nel 1982 e reinterpretato dalla band statunitense nell’album “Zipper Down” del 2015.

    A margine dell’esibizione, Jesse Hughes ha parlato con i giornalisti: “Abbiamo visto persone sacrificare la loro vita per salvare amici, e adesso è nostra responsabilità fare in modo che tutti nel mondo sappiano che un tipo di amore così grande ancora esiste”.

    L’anno scorso, alla riapertura del Bataclan, il cantante degli Eagles of Death Metal sarebbe stato allontanato dal personale del locale a causa di una serie di dichiarazioni controverse riguardo le responsabilità della security nell’attentato.

    Le successive scuse di Hughes, che ha negato il fatto di aver provato a rientrare nel locale dopo la serata del 13 novembre 2015, sono state respinte da Jules Frutos, condirettore del Bataclan, che ad Afp disse: “Alcune cose non possono essere perdonate.”

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