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È morto Daniel Johnston, il genio che ispirò Kurt Cobain

Daniel Johnston durante una sua esibizione

Il cantautore aveva 58 anni

Di Alice Possidente
Pubblicato il 12 Set. 2019 alle 14:46 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 17:41

È morto Daniel Johnston, il genio che ispirò Kurt Cobain

È morto Daniel Johnston, cantautore indie, il più grande outsider dell’ultima scuola di cantautori americani, il genio che ha dato vita al genere Lo-Fi. Se n’è andato martedì 10 settembre a soli 58 anni per un attacco di cuore. Amava i Beatles e ispirò Kurt Cobain.

The true love will find you in the end la sua canzone più famosa.

Era un’icona folk, molto amata dagli “addetti ai lavori”. Il cantautore influenzò i più grandi musicisti di tutti i tempi.

Nato il 22 gennaio 1961 a Sacramento, in California, Johnston era il più giovane di cinque fratelli. Veniva da una famiglia cristiana metodista, che gli aveva trasmesso un forte legame con la Bibbia e con la spiritualità in generale.

Era ancora bambino quando i suoi genitori decisero di trasferirsi a New Cumberland, in West Virginia. Dopo aver cambiato città, la musica iniziò a piacergli.

La sua voce era semplice e commovente. I testi parlavano di amore e vita quotidiana. Molti cantanti e musicisti lo stimavano.

Cominciò da autodidatta, negli anni Ottanta, realizzando dischi autoprodotti. L’esordio ufficiale con Songs of Pain, il primo album. Tre anni dopo uscì Hi, How Are You. Le sue canzoni poetiche e infantili, insieme ai suoi disegni (era anche un pittore), sono poi diventate un caso.

Diversi cantanti famosi realizzarono cover di alcuni dei suoi più grandi successi, come Tom Waits con King Kong e Beck con True love will find you in the end.

Kurt Cobain nel 1992 si presentò sul palco dei MTV Video Music Award indossando una t-shirt con la stampa della copertina di Hi, How Are You, disco di Johnston del 1983.

Gli oggetti personali di Kurt Cobain

Nel 2002 David Bowie (morto nel 2016) lo omaggiava con una canzone scritta ad hoc: Wood Jackson.

Space Ducks, il suo ultimo album, è uscito nel 2010. Nel 2015 Lana Del Rey ha suonato una cover di Some Things Last a Long Time per un cortometraggio sulla storia del cantautore.

Nel 2005 il regista Jeff Feuerzeig gli ha dedicato il documentario The Devil and Daniel Johnston, dove si racconta della battaglia di Johnston contro la schizofrenia e del suo disturbo bipolare che si rifletteva anche in molte sue canzoni.

Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute erano peggiorate considerevolmente, a causa di una caduta e dell’aggravarsi della schizofrenia.

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