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La canzone per Genova di Paolo Kessisoglu: ecco “C’è da fare”, cantata con 25 artisti. I proventi agli sfollati del ponte Morandi

L'iniziativa del conduttore, che omaggia la sua città natale e raccoglie fondi per la riqualificazione della Valpolcevera, sulla falsariga di quanto avvenuto nel 2009 dopo il terremoto in Abruzzo

Di Carmelo Leo
Pubblicato il 22 Feb. 2019 alle 12:01 Aggiornato il 22 Feb. 2019 alle 12:18

Canzone per Genova Paolo Kessisoglu | C’è da fare | Ponte Morandi

CANZONE PER GENOVA PAOLO KESSISOGLU – “È inutile parlare, fare finta di guardare. C’è sempre qualcosa da fare”: recita così la canzone “C’è da fare”, scritta dall’attore e conduttore Paolo Kessisoglu per aiutare la sua città, Genova, travolta e ferita l’estate scorsa dalla tragedia del crollo del ponte Morandi.

Il messaggio del brano arriva forte e chiaro: ognuno di noi può sempre contribuire a migliorare qualsiasi situazione negativa. E funziona così anche con “C’è da fare”, disponibile da venerdì 22 febbraio 2019 in tutte le piattaforme digitali: i proventi infatti saranno destinati alla riqualificazione della Valpocevera, la zona che ha subito i maggiori disagi causati dal crollo del viadotto lo scorso 14 agosto.

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Paolo Kessisoglu, che insieme a Luca Bizzarri compone il duo Luca e Paolo, ha coinvolto nella sua canzone 25 artisti della musica italiana: non solo i liguri Ivano Fossati (tornato a cantare solo per l’importanza del progetto, dopo che qualche mese fa ha annunciato il ritiro dalle scene) Gino Paoli, Annalisa e il rapper Izi. Ma anche Gianni Morandi, Arisa, Boosta, Fiorella Mannoia, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, J-Ax, Joan Thiele, Lo Stato Sociale, Luca Carboni, Malika Ayane, Mario Biondi, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Max Gazzè, Nek, Nina Zilli, Nitro, Raphael Gualazzi, Ron e Simona Molinari.

Il brano è prodotto con Fabio Gargiulo e mixato da Sabino Cannone.

Canzone per Genova Paolo Kessisoglu | Il testo e l’iniziativa benefica

Il testo della canzone è un canto d’amore per la città ligure. “Vieni qui. Togli quel muso fatti abbracciare, ma se stavi male me lo potevi dire. Ma adesso basta parlare, c’è da fare”, si sente in un passaggio.

A gestire i proventi sarà l’Associazione “Occupy Albaro”, che opera proprio nel quartiere del crollo e destinerà quanto raccolto dalle vendite alla riqualificazione territoriale della Valpolcevera (la zona dove sorgeva il viadotto) e alle persone che hanno subito i maggiori disagi dopo la tragedia.

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L’iniziativa ricorda da vicino quella del maggio 2009, quando in occasione del terremoto dell’Aquila diversi artisti si unirono per cantare “Domani 21/04/2009”, una canzone che servì a finanziare la campagna “Salviamo l’arte in Abruzzo”. A quasi dieci anni di distanza, invece, arriva l’inno della musica italiana dedicato a Genova e agli sfollati del ponte Morandi.

Oltre ad acquistare la copia digitale della canzone, chi volesse offrire un contributo per Genova può mandare un offerta tramite bonifico:

Iban IT79A0200801423000105496385, intestato a Occupy Albaro, causale Cedafare.

Canzone per Genova Paolo Kessisoglu | Le parole del conduttore

Durante l’evento di presentazione di “C’è da fare” e in altre interviste, Paolo Kessisoglu ha raccontato quanto è stato importante per lui il ponte Morandi: “Sono cresciuto su quel ponte. Passavo da lì in auto per andare al mare con i miei genitori e al ritorno mi svegliavo sentendo quei giunti che facevano rumore, e per me era casa: sapere che era crollato era impossibile. Era come vedere sconfiggere Superman”.

“Il nostro sogno – ha continuato poi il conduttore – sarebbe quello di realizzare, tra le altre cose, anche un campo di calcio nella stessa area dove c’era quello su cui giocò all’inizio il Genoa Calcio”.

Quando è avvenuta la tragedia, il 14 agosto 2018, Kessisoglu non era in Italia: “Ero a San Francisco – ha affermato – quindi a causa del fuso orario lo seppi dopo e irrazionalmente mi sentii in colpa anche per quel ritardo . Il giorno stesso entrai in una libreria, mi sedetti al pianoforte e le note caddero così. Tornato in Italia ho ripreso quelle note che mi erano rimaste dentro e ho scritto il testo”.

E sul coinvolgimento di così tanti artisti, l’attore ha sottolineato tutta la sua felicità: “Sono orgoglioso di essere riuscito a raccoglierli tutti, grazie a tutti, sono stati davvero degli amici”.

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