Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli

Morta suicida a 23 anni Daisy Coleman, star del documentario Netflix “Audrie & Daisy”

Daisy Coleman

La ragazza non era riuscita a superare la violenza subita quando aveva 14 anni, di cui aveva raccontato nel documentario "Audrie & Daisy"

Di Anna Ditta
Pubblicato il 6 Ago. 2020 alle 10:50 Aggiornato il 6 Ago. 2020 alle 10:58

Morta suicida a 23 anni la star del documentario Netflix “Audrie & Daisy”

È morta suicida a 23 anni Daisy Coleman, una delle due protagoniste del documentario di Netflix Audrie & Daisy. A confermarlo è stata la madre della ragazza, che ha trovato il corpo senza vita martedì scorso. Il documentario, diretto da Bonni Cohen e Jon Shenk, raccontava le storie di Audrie Pott e Daisy Coleman, entrambe vittime di violenza.

“Mia figlia Catherine Daisy Coleman si è suicidata stasera”, ha scritto su Facebook Melinda, la madre, che aveva inviato la polizia a controllare, non avendo più sue notizie. “Era la mia migliore amica e una figlia straordinaria. Penso che abbia immaginato che io potessi vivere senza di lei. Non posso. Vorrei poter potuto farmi carico io del suo dolore! Non si è mai ripresa da quello che quei ragazzi le hanno fatto e non è giusto. La mia bambina non c’è più”.

Daisy Coleman era stata violentata da alcuni coetanei a una festa a Maryville, in Montana, nel gennaio 2012, quando aveva 14 anni. Per quel crimine nessuno è mai stato condannato. Dopo la notizia dello stupro, la ragazza è stata molestata online e a scuola. Audrie Pott era stata violenata a Saratoga, in California, nel settembre 2012 e si era tolta la vita 10 giorni dopo.

Il documentario Audrie & Daisy era stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2016 ed è attualmente disponibile nel catalogo di Netflix. Racconta come le ragazze e le loro famiglie hanno affrontato il trauma e come la comunità abbia emarginato la Coleman, invece di schierarsi dalla sua parte.

Due anni fa Daisy Coleman aveva perso in un incidente d’auto suo fratello minore, Tristan, mentre la madre – che si trovava con lui sull’auto – era rimasta gravemente ferita. La ragazza ha frequentato il Missouri Valley College e ha utilizzato la sua piattaforma per co-fondare SafeBAE, un’organizzazione dedicata a porre fine alle aggressioni sessuali degli studenti delle scuole medie e superiori e aiutare i sopravvissuti a gestire i traumi legati alla violenza.

Leggi anche: 1. Diffonde foto porno dell’ex fidanzata e crea falsi profili sui social: “Disponibile ad incontri sessuali” /2. “I lavaggi del cervello e quei weekend nel castello incantato, ma delle orge ho solo sentito parlare”: testimone racconta a TPI la (presunta) psicosetta di Novara

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version