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Me contro Te, il matrimonio diventa uno spettacolo con biglietti fino a 250 euro. Esplode la polemica: “L’invito non è a festeggiare, è a pagare”

La giornalista Francesca Barra critica l’operazione lanciata dalla coppia: "Si monetizza l’intimità e si confonde l’invito con la vendita"

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 17 Dic. 2025 alle 13:18

I Me contro Te, ovvero gli youtuber Sofì e Luì, hanno deciso di celebrare il loro matrimonio in uno spettacolo all’Arena di Milano che richiede l’acquisto di un biglietto, con i prezzi che vanno dai 48 euro ai 250 euro. Ad annunciarlo sono stati gli stessi Luigi Calagna e Sofia Scalia che hanno postato sui social la locandina dello show con la seguente didascalia: “Siete tutti ufficialmente invitati al nostro matrimonio”. Un annuncio, che ha sollevato numerose polemiche in rete e non solo.

La giornalista Francesca Barra, infatti, ha scritto sui social: “I Me contro Te si sposano e il matrimonio diventa uno show, un evento confezionato per guadagnarci. Quando scrivono ‘siete tutti invitati’, però, non è vero. L’invito non è a festeggiare, è a pagare. Dicono di voler permettere a chi c’è sempre stato di celebrare con loro un momento indimenticabile, ma la dinamica è un’altra: non vi vogliamo come ospiti, vi vogliamo come pubblico pagante. Gli ospiti, ad un matrimonio, non pagano, fanno un dono spontaneo o in lista (magari destinano ad un’associazione per fare del bene) e ottengono a fine celebrazione una bomboniera ricordo. Si sentono gratificati da quella partecipazione. Lo dico senza acrimonia personale, sono una di quei genitori che ha attraversato con i figli la fase Me contro Te, ma esiste un limite, anche nel linguaggio, soprattutto quando diventa fuorviante e ingannevole per genitori e bambini”.

E ancora: “Nessuno sta processando l’amore, né la libertà di sposarsi o di fare impresa. Il punto è che, ancora una volta, il costo più alto lo pagano i più piccoli e la loro ingenuità, quelli a cui per anni è stato raccontato che quelle storie erano una casa pensata per loro. Oggi quel racconto mostra la sua verità più cruda: quello che vedete non è per voi, è in vendita. Non è una relazione, è un’operazione di un brand. Si utilizza l’infanzia come leva emotiva e la fiducia come strumento”. La giornalista, quindi, conclude: “I genitori sono gli unici che possono dire ai figli che forse è il momento di lasciar andare, che qualcosa si è spezzato o forse non si è mai davvero saldato, l’idea che al centro ci fossero i bambini e non il prodotto. Educare significa dire la verità, spiegare che l’intimità non è un contenuto da mettere a reddito e che non tutto ciò che sembra per loro, lo é in purezza”.

Gli youtuber, che si sarebbero dovuti sposare a settembre, avevano annunciato la decisione di rimandare le nozze in un video. “Non è che rimandiamo tanto per, lo facciamo perché noi ci teniamo… abbiamo bisogno di tutto il tempo necessario per organizzarlo” avevano spiegato. I Me contro Te, poi, avevano già avanzato l’idea di organizzare uno spettacolo per coinvolgere i fan: “L’idea era di fare un matrimonio pubblico, cioè qualcosa per la quale tutti i fan potessero assistere. Ma organizzarlo non è semplice perché servono tante autorizzazioni e una maggior organizzazione, ma state tranquilli perché sta continuando e non ci siamo fermati. Appena potremo annunciarvi la data ufficiale, lo faremo e non ci tireremo indietro”.

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