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Giletti: “Io sotto scorta, ma nemmeno un messaggio dai colleghi Gruber e Floris”

Di Marta Vigneri
Pubblicato il 18 Giu. 2021 alle 16:13 Aggiornato il 18 Giu. 2021 alle 16:17

Giletti: “Io sotto scorta, ma nemmeno un messaggio dai colleghi Gruber e Floris”

“Sono sotto scorta da un anno. Mi aspettavo almeno un messaggio di quelli banali da Lilli Gruber, da Giovanni Floris, da Corrado Formigli”: lo ha dichiarato Massimo Giletti nel corso del programma condotto da Bianca Berlinguer Cartabianca. Il giornalista, conduttore di Non è l’Arena su La7, è sotto scorta da agosto dopo le minacce del boss mafioso Filippo Graviano, ma denuncia di non aver ricevuto abbastanza solidarietà da parte dei suoi colleghi di rete.

“Ogni giorno affidi la tua vita ad altre persone che diventano parte della tua quotidianità. Il problema non è quello che succede a me. Perché chi si occupa di mafia in Italia deve finire sotto scorta? Questo è il problema. Sono amareggiato perché all’inizio mi aspettavo qualche segnale dai colleghi più vicini, almeno un messaggio di quelli banali da Lilli Gruber, da Giovanni Floris, da Corrado Formigli”, ha dichiarato.

“Gli unici che mi hanno sostenuto sono stati Myrta Merlino e Enrico Mentana. Se non sentono” di inviare un messaggio, “fanno a bene a non farlo. Ma è un segnale della solitudine in cui vivi, queste cose qua uno non le dimentica. Faccio i nomi perché me li chiedono continuamente. Perché devo essere ipocrita? Non mi interessa dell’sms che non arriva, ma se non fossi rimasto solo nella battaglia contro la scarcerazione dei mafiosi, non sarei diventato un obiettivo. Se uno non sente di mandare un messaggio, non lo mandi. Ma se quella battaglia viene condivisa, io non sono più isolato”, ha aggiunto.

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