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Luca Barbareschi: “Mi odiano perché sono troppo bravo. I figli mi chiamano solo per chiedere soldi”

L'attore si racconta in un'intervista a "Vanity Fair"

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 21 Lug. 2025 alle 16:54

Personaggio divisivo del mondo dello spettacolo, l’attore Luca Barbareschi spiega in un’intervista a Vanity Fair perché, a suo dire, è antipatico a molti: “Una persona che conta mi ha detto che sto sul ca**o perché sono troppo bravo, sono un grande attore e showman. La verità è che sono un uomo libero e, quindi, non ricattabile, e questo dà molto fastidio. Ma cosa dovrei fare, io? Il problema è loro. Il gioco è sporco, ma tanto io ho già vinto perché conta quello che ho fatto e non certo quello che dicono gli altri”. L’interprete è reduce dall’esperienza a Ballando con le Stelle, di cui dice: “Mi sono speso molto e ho dato tutto il cuore, l’anima e la fisicità che potevo: volevo mettermi in discussione, raccontare la verità, cantare, saltare sui tavoli. Milly Carlucci è una delle più grandi professioniste che ho conosciuto nella mia vita”.

Barbareschi parla anche del suo rapporto con le donne: “Stare con me significa stare sull’ottovolante: il primo anno urli dalla felicità perché nessuno ti ha mai fatto fare nove volte il giro della morte; poi a un certo punto chiedi se puoi scendere e, quando capisci di non poterlo fare, allora rimani”. E ancora: “Sono un uomo complesso e molto dinamico, ma a un certo punto in genere le donne fuggono. Lucrezia (Lante della Rovere ndr) l’ho amata molto. Le ho amate tutte, compresa l’attuale (Elena Monorchio, ndr.) che si sta separando da me. Ma io le ho detto che io sono io, sono la somma dei miei difetti e delle mie passioni”.

Come padre l’attore non si rimprovera nulla: “Ho sempre dato il piacere senza mai chiedere qualcosa in cambio. Mi spiace per loro, perché sono un padre speciale, pieno di amore, di generosità e di disponibilità, e mi spiace per i miei nipoti, che non conosceranno il loro nonno. Ci illudiamo che i figli siano a nostra immagine e somiglianza, ma quella è solo una metafora biblica”. L’unico che ha un rapporto con lui, è il figlio più grande, Michael: “Gli altri tre spesso mi chiedono soldi, e allora ho proposto loro di spennare viva una gallina: riuscireste a sopravvivere senza che quella vi cavi gli occhi o vi ferisca con gli artigli? Allora facciamo che andate a fare in culo, perché mi augurate la morte. Quest’anno ho avuto una commozione cerebrale e sono stato in ospedale tre volte, eppure non si è fatto sentire nessuno tranne che per le feste comandate”.

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