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Kristin Davis, la Charlotte York di Sex and the City: “Ero un’alcolista, la serie mi ha salvato”

Kristin Davis

L’attrice racconta del suo difficile rapporto con l’alcolismo e di come la recitazione sia stata per lei la migliore terapia per rinascere

Di Luca Serafini
Pubblicato il 20 Nov. 2018 alle 13:01 Aggiornato il 20 Nov. 2018 alle 13:02

“Sono un’ex alcolista, recitare mi ha salvato la vita”. Così l’attrice Kristin Davis, famosa per aver interpretato il personaggio di Charlotte York nella serie cult anni ’90 Sex and the city, si racconta mostrando tutte le due debolezze .

“Recitare è l’unica cosa che mi ha spronato ad essere sobria”, spiega la Davis al podcast americano Origin with James Andrew Miller. Ammette di aver iniziato a bere molto giovane perché non si sentiva abbastanza importante e che non pensava di arrivare ai 30 anni.

“Ero una ragazzina molto timida e sentivo il bisogno di un qualche aiuto, così ho iniziato a bere durante la mia adolescenza in California, dove vivevo”.

Nel corso dell’intervista l’attrice ha raccontato che si presentava “a lezione dopo una sbornia” ed è stato in quel periodo che “ho capito che dovevo fare una scelta. Ed eccomi qui”.

“Per fortuna ho smesso prima che ci fossero conseguenze”, continua la Davis, spiegando come iniziare a recitare nella serie tv che l’ha resa famosa le abbia salvato la vita.

Infatti, l’attrice nata nel 1965 è arrivata sul set della serie tv prodotta da HBO nel 1995, a 30 anni appena compiuti. “Niente per me era così importante come recitare”, racconta Davis, contenta di aver abbandonato l’alcol grazie alle sei stagioni passate sul set del telefilm e i due film di “Sex and the city”, incentrati sulla storia di quattro eccentriche donne che vivono a New York, vivendo al massimo i ‘vizi e le virtù’ della Grande Mela.

Charlotte, il personaggio interpretato dalla Davis, era la più pacata e mansueta. L’attrice invece ha sempre combattuto con lo spettro della dipendenza. Per Kirstin vestire i panni di Charlotte York e diventare per molti una vera e propria ‘icona pop culturale’ è stata una terapia vincente che l’ha salvata dal vortice dell’alcolismo.

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