Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli

“Bud Spencer era mio padre e lo dimostrerò in Tribunale”: la storia di Carlotta Rossi

Di Antonio Scali
Pubblicato il 27 Giu. 2022 alle 20:54

Esattamente sei anni fa ci lasciava Bud Spencer. Ora Carlotta Rossi sostiene di essere la figlia dell’amatissimo attore: “Bud Spencer era mio padre e lo dimostrerò in Tribunale”, ha raccontato la 46enne, che vive a Londra con le sue due figlie. La scorsa settimana la donna ha intrapreso un percorso giudiziario di riconoscimento di paternità al Tribunale di Roma. E anche per il risarcimento del danno subito per la mancanza della figura paterna nella sua vita.

Una storia che Carlotta Rossi ha raccontato – oltre che ai giudici – nel suo libro “A metà”, disponibile da oggi su Apple Book. La producer, intervistata dal Corriere della Sera, ha svelato: “Non c’è un motivo per cui ho deciso adesso di avanzare le mie richieste in Tribunale e di raccontare in un libro il grande amore che ha legato mia madre a mio padre. Oggi sono pronta, prima no. E mi sento affrancata dalla promessa fatta a mia madre, mancata il 9 novembre 2015, che non avrei mai detto a nessuno chi era mio padre”.

Eppure il noto attore è stato presente nella sua vita, anzi, ha provveduto al suo mantenimento, pagandole la scuola, l’Università e le vacanze. Tuttavia, il loro legame è sempre stato piuttosto formale: “Di mio padre non avevo il numero privato, era sempre lui a chiamarci. Quando è morta mamma ho telefonato a Giuseppe Pedersoli, il suo primogenito, di cui mi ero procurata il numero. La telefonata è durata 30 secondi, il minimo indispensabile”.

Il primo ricordo che ha di lui risale a quando aveva tre anni: “Era arrivato a casa nostra con una valigia che a me sembrava gigantesca, – racconta nel libro – ma in realtà era normale. Era piena di giochi. Ho questa immagine di un gigante dal sorriso buono, una sorta di Babbo Natale fuori stagione con la giacca blu e la valigia bianca”.

All’età di 13 anni, però, Spencer le disse di avere un’altra famiglia e tre figli legittimi. E la “normalità” a cui era abituata si è scontrata così con un’altra realtà. Alla domanda sulla morte del padre, la 46enne rivela: “Mi sarebbe piaciuto andare al funerale, ma poi non avrei potuto salutarlo come avrei voluto. Così sono andata soltanto in Campidoglio, ho fatto la fila come tutti, accanto a ragazzi che avevano tatuato il suo nome e quello di Terence Hill sul braccio. Sono passata davanti alla salma, un cordone bordeaux separava “noi” dalla famiglia legittima. Io ero una spettatrice”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version