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Anna Falchi: “Il catcalling non è una molestia, in fondo fa piacere a tutte”. E in studio cala il gelo | VIDEO

"Poi non lamentiamoci dicendo che non esistono più i maschi": le parole della conduttrice fanno discutere

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 16 Set. 2025 alle 11:30

Attimi di imbarazzo a La Volta Buona, il programma pomeridiano di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, in seguito alle dichiarazioni di Anna Falchi relative al catcalling. L’attrice e conduttrice, ospite della trasmissione, ha infatti difeso il catcalling affermando che, secondo lei, non si tratta di una molestia: “Quando ti fanno i complimenti in modo un po’ selvaggio come una volta, ad esempio fischiando, a me non dà fastidio. Così sopprimiamo una cosa che è da maschi. Poi non lamentiamoci dicendo che non esistono più i maschi”. L’argomento era stato introdotto dalla conduttrice Caterina Balivo, che aveva citato una vecchia intervista della Falchi in cui aveva dichiarato: “Evviva il catcalling”. L’attrice, quindi, ha ribadito la sua posizione: “Quando vado in tuta a prendere un caffè al mattino e mi fanno un complimento, mi dicono ‘bella figliola’, non ci trovo nulla di grave”.

“Non pensi sia una molestia? Immagina una ragazza che sta facendo una commissione e un uomo che la mette in imbarazzo in strada. Io lo trovo terribile” ha replicato Caterina Balivo. Anna Falchi, però, ha ribadito la sua posizione: “A me è sempre successo, continua a succedere e non lo trovo sbagliato. Io sono un po’ dalla parte degli uomini. Il politically correct lo trovo eccessivo, in questo e altri ambiti”. La presentatrice, quindi, ha raccontato una sua esperienza personale, relativa a quando camminava per le vie di Aversa: “C’erano i commenti, anche da parte di uomini, non solo da parte di ragazzini. Per me era un incubo”. Anna Falchi, però, ha insistito: “Non hai cominciato a credere di più in te stessa, in quell’occasione? Nel subconscio non fa male a nessuno. Qui in studio nessuna donna mi ha applaudito, siete tutte molto timide, invece i cameramen mi stanno applaudendo”. E in studio è calato il gelo.

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