Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli

Alessandro Borghese: “Oggi i giovani vogliono tutto e subito, ai miei tempi si imparava il lavoro con gli apprendistati”

Il noto chef torna a parlare della questione lavoro e giovani

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 8 Ott. 2025 alle 15:11

Alessandro Borghese torna a parlare di lavoro e giovani. Il noto chef, infatti, diversi mesi fa era stato duramente criticato per aver affermato che i ragazzi di oggi “preferiscono il weekend con gli amici”. Tornato sull’argomento nel corso di Passa dal Bsmt, il podcast di cui è stato ospite, il cuoco è tornato sull’argomento affermando: “Ai miei tempi si imparava il lavoro con gli apprendistati. Io ho lavorato alla pari. Adesso se lo dici ti dicono che sei uno schiavista”. Sui suoi dipendendi, poi, Borghese rivela: “Io ai miei ragazzi do tredicesima, quattordicesima e welfare. Oggi i giovani vogliono tutto e subito. Qualcuno arriva e ti chiede: ‘Quanto guadagno? Quali sono i giorni liberi?’. Io rispondo ‘dimmi cosa sai fare’. Offro degli stipendi ai quali a volte mi rispondono ‘pensavo di più’. In Italia ci sono stipendi bassi, vorrei pagare di più ma si devono far quadrare i conti”.

Lo chef era stato criticato per via di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera in cui aveva dichiarato: “Per diventare Alessandro Borghese devi lavorare sodo, ma oggi i ragazzi preferiscono il weekend con gli amici”. Secondo il cuoco, infatti, c’è un problema generazionale: “Oggi i ragazzi preferiscono tenersi stretto il weekend con gli amici. E quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti da subito. A me nessuno ha mai regalato nulla – aveva aggiunto ancora lo chef – Mi sono spaccato la schiena, io, per questo lavoro che è fatto di sacrifici e abnegazione. Ho saltato le feste di compleanno delle mie figlie, gli anniversari con mia moglie. Ho nuotato con una bracciata sempre avanti agli altri perché amo il mio mestiere”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version