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Achille Lauro, il duro sfogo sui social dopo l’ospitata da Pio e Amedeo: “Ora mi danno anche dell’omofobo”

Di Antonio Scali
Pubblicato il 7 Mag. 2021 alle 11:01 Aggiornato il 7 Mag. 2021 alle 11:54

Achille Lauro affida ai suoi social un lungo e duro sfogo dopo gli attacchi ricevuti per aver partecipato a Felicissima sera, lo show di Canale 5 di Pio e Amedeo, travolto dalle polemiche dopo il discusso monologo sul politicamente corretto. “Non parlo tanto, non metto la mia vita privata in piazza sui social. Non mi interessa e quando è successo non mi è piaciuto farlo, tuttavia in questi giorni di forte polemica ho capito che in alcuni momenti, invece, dovrei farlo. L’ho capito quando mi hanno detto che il trucco è solamente appropriarsi di qualcosa che non mi appartiene. Ma il trucco non è solo trucco, è il mondo dove voglio portare le persone, è la mia volontà espressiva, è il colore e il vestito delle parole. L’ho capito quando mi hanno umiliato pensando che io sia un pagliaccio che si mette in mostra”, ha scritto il musicista.

Un lungo post che arriva dopo le polemiche per la sua esibizione nello show del duo foggiano, dove Lauro ha interpretato in forma di parodia la sua Rolls Royce, diventata per l’occasione Fiat Punto. Inoltre a molti fan del cantautore romano non è sfuggito il suo commento rappresentato da tre cuori sotto al post di Pio e Amedeo, con il quale i comici spiegavano perché non avevano intenzione di scusarsi per il loro monologo. E ancora in un altro commento Lauro aveva postato tantissime corone come a dire “siete re”.

“Ma nella mia interpretazione artistica la musica non è solo musica. È spettacolo, è uno stato d’animo, é un ideale, è libertà estrema, è il rifiuto nei confronti di coloro che credevano che io non fossi libero, o non fossi all’altezza, è conseguenza di anni di umiliazioni e vergogna – continua il cantante nel post – L’ho capito quando per un commento riferito alla solidarietà su lavoratori dello spettacolo mi hanno dato dell’omofobo, dopo anni che mi danno del “frocio” pensando di offendermi! Da anni investo denaro, tempo e impegno per la tutela dei diritti umani, per i diritti delle persone abbandonate nelle carceri, per aiutare i bambini negli ospedali, per i ragazzi nelle comunità, per chi non ha una casa, per coloro che sono rimasti senza lavoro, per chiunque abbia bisogno di aiuto e per essere artefice e partecipe, nel mio piccolo, di una rivoluzione per cui la condizione sociale, culturale e umana delle classi deboli e discriminate possa cambiare definitivamente”.

E ancora continua Lauro nel suo duro sfogo: “Per chi non mi conosce ci tengo a ricordare che lo faccio da quando non avevo una lira, perché sono cresciuto tra gli emarginati e i reietti, perché so che vuol dire sentirsi diverso, mai compreso, solo. Quando per il mondo non sei nessuno. Mia madre mi ha educato insegnandomi che aiutare gli altri è una priorità e per chi ne ha la possibilità è un dovere. Attenzione perché la realtà non è solo quella che vedete su giornali e tv, e dietro quelle storie, molto spesso, ci sono vite vere fatte di sofferenza, valori e battaglie”.

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