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Vinci l’asta e uccidi

In Texas un'asta dà la possibilità di uccidere un rinoceronte nero in Africa

Di Ernesto Clausi
Pubblicato il 12 Gen. 2014 alle 09:58

Ucciderne uno per salvarne cento. Potrebbe essere questo lo slogan del Dallas Safari Club, che sabato sera ha venduto la “licenza di uccidere” un rinoceronte nero in Namibia. Ricchi cacciatori sono accorsi in massa per provare ad aggiudicarsi l’ambito permesso, battuto per trecentocinquantamila dollari (poco più di trecentomila euro).

Una vendita allestita in nome della salvaguardia di uno degli animali più rari, belli e maestosi presenti in Africa. La somma verrà infatti girata al governo della Namibia, e dovrebbe essere usata per favorire la protezione di questo animale. Un bel paradosso.

Il rinoceronte nero è uno degli animali in via di estinzione più a rischio. Si stima che ne siano rimasti solo cinquemila. Negli anni ottanta il numero si era ridotto a poche dozzine, ed enormi sforzi sono stati fatti per favorirne il ripopolamento. Le associazioni animaliste e comuni cittadini hanno criticato duramente quello che hanno definito un gioco triste e perverso. Oltre ottantamila persone hanno firmato la petizione on line per impedire l’asta, e al club di Dallas sono pervenute anche minacce di morte.

La minaccia più grande alla vita di questo splendido animale è rappresentata, manco a dirlo, dai contrabbandieri. Il corno del rinoceronte sul mercato nero vale circa cinquantamila euro al chilo. Il mercato di riferimento è l’Asia, dove il corno, oltre ad avere funzioni ornamentali, viene usato come medicina per curare cancro, reumatismi, mal di testa.

Negli ultimi anni il Ministero dell’ambiente e del turismo della Namibia ha concesso tre permessi all’anno. E’ la prima volta che tale licenza viene venduta all’estero. Una buona occasione per fare cassa per Windhoek. Si tratta sempre di rinoceronti “anziani”, che non hanno più capacità riproduttive e a volte uccidono gli esemplari più giovani. Certo il diritto alla vita per questi non esiste. Non sarebbe forse preferibile, se queste sono le motivazioni, metterli in uno bioparco e operare una campagna di sensibilizzazione, anzichè esporre i loro resti in un ranch di Dallas?

“Questo è il modo migliore per aiutare il ripopolamento dei rinoceronti neri” ha dichiarato Ben Carter, direttore esecutivo del Dallas Safari club. Come no.

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