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Il gran rifiuto ad Obama

L'antiabortista Matt Brik, non si è presentato al ricevimento dei Baltimore Ravens alla Casa Bianca per motivi politici

Di Nicola Sbetti
Pubblicato il 10 Giu. 2013 alle 01:00

Lo scorso 5 giugno i Baltimore Ravens, vincitori del XLVII Super Bowl, sono stati ricevuti alla Casa Bianca dal presidente Barack Obama, in quello che è ormai diventato un tradizionale appuntamento per i vincitori dei più importanti campionati nazionali. Date le dimensioni delle squadre di football americano, qualche assenza era stata preventivamente annunciata soprattutto fra coloro che nel frattempo avevano cambiato casacca.

Nessuno, quindi, aveva fatto particolare attenzione a quella del centro Matt Birk, fino a quando lo stesso non ha motivato la sua mancata partecipazione con ragioni politiche, scatenando un vespaio di polemiche che ha contribuito ad alimentare l’infinito dibattito fra abortisti e antiabortisti che da anni polarizza l’opinione pubblica statunitense. Pur rispettando l’istituzione presidenziale, Birk si era ritenuto offeso dall’espressione “God bless Planned Parenthood“, usata da Obama poco più di un mese addietro, ed ha ritenuto contrario ai suoi principi cattolici l’incontro con il Presidente.

Non è la prima volta che uno sportivo rifiuta un invito alla Casa Bianca per motivi politici. Nel 2011 il portiere dei Boston Bruins Tim Thomas aveva rinunciato per protestare contro il crescente controllo da parte del Governo Federale che a suo dire limitava i diritti e la libertà.

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Domenica, nel corso della finale del Rolland Garros fra Nadal e Ferrer, un fondamentalista cattolico, subito bloccato dalla sicurezza, è entrato in campo per manifestare contro la legge che ha consentito in Francia i matrimoni omosessuali.

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