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Fridays for future: cosa sono gli scioperi per il clima

Credit: Afp
Di Marta Facchini
Pubblicato il 24 Mag. 2019 alle 07:22 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:19

Fridays For Future | Cosa sono

Hanno riempito le strade e le piazze di tutto il mondo. Hanno chiesto ai governi azioni e politiche più incisive per contrastare il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. I ragazzi di Fridays For Future, o Venerdì per il futuro nella traslitterazione italiana, hanno creato un movimento ecologista transnazionale, un’onda verde che chiede di tutelare l’ambiente e salvare la Terra.

Partiti dall’iniziativa della giovane attivista svedese Greta Thunberg, la studentessa che lo scorso agosto 2018 aveva deciso di non presentarsi più a scuola chiedendo al governo di Stoccolma di prendere sul serio la questione dell’effetto serra, gli scioperi degli studenti hanno poi iniziato a essere organizzati con cadenza regolare. Simbolica è stata l’iniziativa del 15 marzo 2019, quando decine di migliaia di studenti in tutto il mondo hanno manifestato per salvare il clima con un preciso programma  eliminazione dei combustibili fossili, mobilità pulita, giustizia sociale e climatica.

Sciopero per il clima | La storia di Greta Thunberg

A dare il “là” allo sciopero per il clima è stata la studentessa Greta Thunberg. Era l’agosto 2018, e in Svezia l’estate era stata particolarmente calda, quando la giovane attivista ha deciso di non presentarsi più a scuola fino al 9 settembre successivo, il giorno delle elezioni politiche, per chiedere al governo un più incisivo contrasto al cambiamento climatico e alle emissioni di gas serra. (Qui abbiamo raccontato la storia di Greta Thunberg)

Capelli biondi e berretto, in mano il cartello “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero scolastico per il clima), Thunberg si è presentata ogni giorno davanti alla sede del parlamento di Stoccolma. Finite le elezioni politiche, ha ripreso a frequentare le lezioni tranne il venerdì, la giornata usata per continuare a protestare davanti alla sede del Parlamento.

Il gesto di Greta ha presto superato i confini nazionali: Thunberg ha partecipato al TEDxStockholm nell’autunno del 2018. Ha partecipato nel dicembre 2018 alla COP24, la conferenza internazionale sul clima della Nazioni Unite in Polonia, ha parlato davanti all’Assemblea della Nazioni Unite e ha preso parte al World Economic Forum di Davos (Svizzera). In ogni sua apparizione pubblica, Thunberg ha puntato il dito contro la politica e i governi, accusandoli di non agire a sufficienza per contrastare il cambiamento climatico e il riscaldamento globale.

I suoi discorsi sul cambiamento climatico sono diventati virali e sono stati ascoltati in tutto il mondo. “Dite di amare i tuoi figli sopra ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro davanti ai loro stessi occhi” sono alcune delle parole lanciate come monito ai governi.

Fridays For Future | Il caso italiano

L’onda verde ha travolto anche l’Italia. Nella giornata del 15 marzo 2019, in piazza sono scese almeno 300mila persone che hanno dato vita a più di 300 cortei. Non solo: all’appello, lanciato da Thunberg su Twitter, hanno risposto studenti di 123 paesi diversi dalla Francia alla Germania, dagli Stati Uniti alla Svezia e al Regno Unito.

Il 24 maggio, sempre un venerdì, si tiene un nuovo sciopero: studenti da Roma a Milano fino a Napoli, Firenze, Bologna e Taranto hanno organizzato una manifestazione collettiva per riportare al centro della discussione pubblica il tema dell’emergenza climatica.

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