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Quale emoji sceglieresti per le mestruazioni?

Esistono emoji per esprimere i più svariati stati d’animo: perché non ne esiste una per le mestruazioni? Una società internazionale lancia una sfida

Di TPI
Pubblicato il 29 Mag. 2017 alle 11:04 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:32

Creare un’emoji che descriva il ciclo mestruale potrebbe sembrare un’idea bizzarra, eppure è la sfida che la Plan International Australia ha lanciato sulla sua pagina Facebook. Lo ha fatto proprio nella Giornata mondiale delle mestruazioni, il 28 maggio, e per lo stesso motivo per cui la giornata è stata istituita: “Accrescere la consapevolezza sulle mestruazioni e sul loro impatto su ragazze e donne in tutto il mondo”.

Dall’apparato genitale femminile a un assorbente, dal calendario ad alcune gocce di sangue, gli utenti sono chiamati a votare l’immagine preferita per la nuova emoji.

L’immagine più votata sarà mandata all’Unicode Consortium, società che si occupa della standardizzazione della comunicazione attraverso internet e che renderà l’emoji universale. È proprio questo uno degli obiettivi della sfida: servirsi di un linguaggio universale, che accresca la consapevolezza sul tema a livello globale e che possa arrivare alle donne di tutto il mondo.

Le mestruazioni sono parte importante della vita di ogni donna eppure continuano a essere un tabù. Parlarne provoca spesso imbarazzo o vergogna, nonostante si tratti di un avvenimento completamente naturale.

Tuttavia, negli ultimi anni, qualcosa si sta muovendo e molte donne al di sotto dei 35 anni promuovono campagne per superare questo tabù.

Nel 2015, ad esempio, Kiran Gandhi, artista e musicista americana, ha deciso di correre la Maratona di New York senza assorbenti né tamponi nonostante avesse il ciclo, destando molto scalpore. O ancora nel 2015 è partita in India la campagna #Happytobleed sui social, dove giovani ragazze indiane hanno dichiarato apertamente di avere il ciclo, per rompere un tabù ancora più forte nel loro paese.

L’iniziativa della Plan International si inserisce in questa scia di campagne di sensibilizzazione, facendo perno sulle nuove tecnologie e sui social.

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