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Una donna ha ammesso di aver ucciso tre dei suoi figli in Australia

La 37enne sudsudanese aveva guidato la sua auto con a bordo i bambini dentro un lago nello stato di Victoria. Solo uno dei quattro a bordo si era salvato

Di TPI
Pubblicato il 16 Gen. 2017 alle 09:41 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:34

Una donna di 37 anni ha confessato di aver causato la morte dei suoi tre figli lanciandosi a bordo della sua auto dentro un lago, in Australia.

Akon Guode, arrivata in Australia dal Sud Sudan nel 2008, era alla guida dell’auto di famiglia con a bordo quattro dei suoi sette figli quando aveva diretto il veicolo dentro il lago Gladman, nello stato di Victoria. Era l’8 aprile del 2015.

La donna e uno dei bambini – il più grande, Alual di sei anni – erano sopravvissuti. Al contrario Bol, un anno, e i gemelli Hanger e Madit, quattro anni, erano annegati.

(I tre bambini annegati nel lago Gladman in Australia. L’articolo prosegue sotto l’immagine)

Il marito Joseph Manyang aveva dichiarato alle autorità lo scorso anno che Guode aveva detto che le girava la testa prima dell’incidente. L’aveva difesa dicendo che da madre amorevole quale era non avrebbe mai fatto del male intenzionalmente ai loro bambini.

Tuttavia, una testimone chiave aveva dichiarato che il veicolo era stato condotto deliberatamente verso il lago ed erano nati dei sospetti sulle circostanze della tragedia.

Durante un’udienza nel giugno del 2016, la corte aveva ascoltato la chiamata fatta ai servizi di emergenza da Alexandra Colston-Ing, durante la quale chiedeva soccorso e descriveva la scena che si era trovata davanti.

Nei tragici momenti che hanno preceduto l’annegamenti dei tre bambini, Colston-Ing ha detto all’operatore che la macchina stava affondando e che i bambini all’interno gridavano.

“Galleggiano, galleggiano in acqua [incomprensibile] non sanno nuotare. Posso aiutare quei bambini, posso aiutarli”, aveva detto la donna, ma l’operatore l’aveva invitata ripetutamente a rimanere al sicuro e aspettare i soccorsi.

Lunedì 16 gennaio 2017, dopo più di un anno e con l’aiuto di un interprete, Guode si è dichiarata colpevole di infanticidio, duplice omicidio e tentato omicidio davanti alla Corte suprema dello Stato di Victoria.

Durante il processo era emerso che Guode, madre di sette figli, non avrebbe dovuto essere alla guida perché si trovava in uno stato di salute fisica e mentale compromesso.

La donna resta in custodia fino alla prossima udienza, prevista per il 31 gennaio.

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