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Attacco a Melbourne: la vittima aveva origini italiane, l’Isis rivendica

Fonte: Twitter

L'autore dell'attacco, di origini somale, è stato ferito dalle forze dell'ordine ed è morto

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 10 Nov. 2018 alle 09:40 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:28

Era di origini italiane l’uomo morto in seguito all’attacco a Melbourne, avvenuto il 9 novembre 2018.  Si chiamava Sisto Malaspina, aveva 74 anni ed era comproprietario di un noto bar sulla Bourke Street. Lo si apprende da fonti della Farnesina.

Diverse persone sono state colpite con il coltello durante l’attacco, che è stato rivendicato dall’Isis. 

L’attentatore, di origini somale, è stato presto fermato e ferito dagli agenti, aiutati da uno dei passanti, ed è morto in ospedale. Nella sua auto sono state ritrovate alcune bombole di gas.

Per la polizia australiana si tratta di un episodio di “terrorismo”, secondo quanto dichiarato dal capo della polizia, Graham Ashton, in una conferenza stampa. L’uomo che ha condotto l’attacco era noto ai servizi di sicurezza australiani.

Malaspina, morto per le ferite riportate durante l’attacco, aveva origini italiane. 

“Il Consolato generale a Melbourne, in raccordo con l’unita di crisi della Farnesina, ha seguito il caso”, commentano fonti del ministero degli Esteri riferendosi all’attacco a Melbourne.

La ricostruzione – I media locali hanno riferito che l’uomo che ha compiuto l’attacco è stato fermato e arrestato dalle forze dell’ordine.

Le immagini delle telecamere di sicurezza della zona mostrano un uomo che si avvicina a un agente con in mano un coltello.

La zona è stata chiusa degli agenti intervenuti dopo aver ricevuto una prima segnalazione intorno alle 16.20 (ora locale).

Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Melbourne Age l’uomo ha fermato la sua macchina in Bourke Street e le ha dato fuoco, prima di estrarre il coltello e attaccare i passanti. 

Un ragazzo, che era in una libreria vicina, ha detto di aver sentito un forte rumore e di aver inseguito l’uomo armato di coltello. “Ho sentito un forte scoppio, sono corso fuori e ho visto che tutti correvano dall’altra parte”.

“Ho visto un uomo coperto di sangue e poi ho visto gli ufficiali che inseguivano qualcuno”.

La sparatoria negli Usa – La notizia dell’attacco a Melbourne fa seguito alla sparatoria avvenuta l’8 novembre a Los Angeles, negli Stati Uniti, dove hanno perso la vita 13 persone, tra cui l’assalitore e uno poliziotto.

Il killer, secondo quanto dichiarato dallo sceriffo della contea di Ventura Geoff Dean, è il 28enne Ian David Long, un veterano dei marine che soffriva di disturbo da stress post-traumatico. L’arma usata per colpire, una pistola calibro 45, era detenuta regolarmente.

“Negli anni abbiamo avuto diversi contatti con lui per fatti minori, tra cui un incidente stradale”, ha spiegato l’agente parlando dell’assassino.

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