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L’Amazzonia brucia ma Bolsonaro salterà il summit sugli incendi: ordine del medico

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 3 Set. 2019 alle 09:21 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:04

L’Amazzonia brucia ma Bolsonaro salterà il summit sugli incendi

“Subirò un breve intervento chirurgico fa parte della vita, è stato un momento della mia vita per il quale ringrazio Dio”.

Bolsonaro è stato ferito gravemente e ha rischiato la vita dopo essere stato accoltellato un anno fa da Adelio Bispo Oliveira, durane la campagna presidenziale. Per questo motivo, nei prossimi giorni, il presidente del Brasile dovrà sottoporsi al quarto intervento chirurgico per correggere le conseguenze della pugnalata subita il 6 settembre 2018.

Ed è con questa motivazione, che il suo portavoce, Otavio Rego Barros, ha fatto sapere che Bolsonaro salterà il summit regionale sugli incendi che stanno devastando l’Amazzonia.

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Già in questi giorni Bolsonaro è stato sottoposto alla dieta liquida di preparazione all’operazione. Il Brasile potrebbe inviare al summit regionale in Colombia un rappresentante al posto del presidente o chiedere di rinviare il vertice.

La situazione degli incendi in Amazzonia continua ad essere drammatica e rischia di aggravarsi ulteriormente nelle prossime settimane. Nonostante il recente divieto assoluto di dar fuoco alla foresta imposto dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro, accompagnato dall’invio di 44mila uomini per spegnere le fiamme, martedì sono stati registrati 1.044 nuovi principi di incendio in tutto il Paese dall’Istituto nazionale di ricerca spaziale (Inpe) e in totale sono circa 800mila i roghi registrati in Brasile dall’inizio dell’anno, il numero più alto dal 2013, circa la metà dei quali in Amazzonia.

In base ai nuovi dati dell’INPE (Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais), dall’inizio dell’anno sono stati appiccati quasi 90mila incendi in Brasile, oltre la metà dei quali proprio nella Foresta Amazzonica. Si tratta principalmente delle cosiddette “queimadas”, i roghi che agricoltori e allevatori appiccano per ampliare i propri terreni a disposizione (per pascoli e colture) o per rigenerarli

L’indice di gradimento del governo di Jair Bolsonaro ha registrato un crollo significativo e la maggioranza dei brasiliani non è d’accordo con il modo in cui sta gestendo la crisi scatenata dagli incidenti in Amazzonia, secondo due sondaggi della Datafolha pubblicati da altrettante testate nelle ultime 24 ore.

Il presidente brasiliano ha promesso di difendere anche da una sedia a rotelle se necessario la sua controversa politica sull’Amazzonia all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in programma dal 24 settembre, anche al costo di andarci “su una sedia a rotelle”.

“Mi presenterò davanti alle Nazioni unite anche su una sedia a rotelle, su una barella. Ci sarò perchè voglio parlare dell’Amazzonia”, ha dichiarato Bolsonaro ai giornalisti fuori dalla sua residenza ufficiale a Brasilia.

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