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Sbarco sulla Luna, Apollo 11: in cosa consisteva la missione spaziale che consentì l’allunaggio

Di Carmelo Leo
Pubblicato il 20 Lug. 2019 alle 07:00 Aggiornato il 20 Lug. 2019 alle 15:01

Sbarco sulla Luna, Apollo 11: la missione spaziale che consentì l’allunaggio

È una giornata speciale, quella di oggi: i cittadini di tutto il mondo staranno infatti con il naso all’insù, gli occhi alla ricerca della Luna: esattamente 50 anni fa, l’uomo sbarcava per la prima volta sul suolo del satellite terrestre grazie alla missione Apollo 11.

Era il 20 luglio 1969 quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin arrivarono finalmente sulla Luna, con lo sguardo attonito e stupito di milioni e milioni di persone che seguivano la diretta in televisione. Ogni momento, di quel giorno, rimase nella leggenda: l’impronta lasciata sulla superficie lunare dalle scarpe degli astronauti, la bandiera statunitense piantata sul satellite, le due ore passate al di fuori della navicella.

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Nel giorno del 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna, dunque, è giusto celebrare la missione Apollo 11, la prima che portò l’uomo a camminare sulla superficie lunare.

Sbarco sulla Luna, cos’era la missione Apollo 11: la storia

Erano esattamente le 20:17:40 UTC di quel 20 luglio 1969 quando la navicella che portò i due astronauti statunitensi sulla Luna toccarono il suolo lunare. Il primo a mettere piede sul satellite fu Armstrong, alle ore 02:56 UTC del 21 luglio. Aldrin, invece, arrivò dopo 19 minuti.

I due rimasero sulla Luna, fuori dalla loro navicella, per circa due ore e un quarto. In quel frangente, oltre a passeggiare sul satellite e piantare la bandiera a stelle e strisce, raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che riportarono a Terra.

La missione Apollo 11 però contava anche su un terzo membro dell’equipaggio, Michael Collins, il pilota del modulo di comando. L’astronauta, a differenza dei due colleghi, rimase tutto il tempo in orbita lunare. Dopo 21,5 ore dall’allunaggio, Armstrong, Aldrin e Collins si riunirono. Il viaggio di ritorno durò quattro giorni: la missione Apollo 11 terminò il 24 luglio, con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico.

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Sbarco sulla Luna, tutto sulla navicella Apollo 11

Tutto era partito il 16 luglio, quando alle 13:32 UTC un razzo Saturn V dal Kennedy Space Center lanciò la missione Apollo 11 nello spazio. La navicella che ospitava i tre eroi americani era formata da tre parti diverse.

Un Modulo di Comando, che ospitava i tre astronauti (è anche l’unica parte rientrata sulla Terra); un modulo di servizio, che forniva il modulo di comando di propulsione, energia elettrica, ossigeno e acqua, e un Modulo Lunare.

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Quando i tre entrarono nell’orbita lunare (dopo tre giorni di viaggio), Armstrong e Aldrin si spostarono sul modulo lunare – denominato Eagle – con cui raggiunsero il Mare della Tranquillità, sul suolo lunare. “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”, esclamò Armstrong sulla Luna, con una frase che entrò nella storia.

Una volta tornati sul modulo di comando tramite lo stadio di ascesa di Eagle, i tre ripartirono alla volta della Terra. La missione Apollo 11 era compiuta: gli Stati Uniti, nell’ottica della guerra fredda, avevano dato una bastonata al nemico sovietico, che non era mai riuscito a spedire un proprio astronauta sulla Luna. La conquista dello spazio era roba americana: i tempi del dominio sovietico con il satellite Sputnik erano ormai lontani.

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Sbarco sulla Luna, le missioni successive all’Apollo 11

Tra il 1969 e il 1972 altre missioni seguirono l’Apollo 11 e portarono altri uomini sulla Luna.

Apollo 12, lanciata il 14 novembre 1969, fu la seconda missione del programma ad allunare, nonostante un fulmine colpì il rzzo al momento del lancio.

L’Apollo 13, invece, non consentì l’allunaggio. Un’esplosione compromise il funzionamento della navicella. Gli astronauti, guidati dal comandante Jim Lovell (passato alla storia per la frase “Houston, abbiamo un problema), riuscirono però a tornare sulla terra sani e salvi.

L’Apollo 14 portò all’allunaggio nei pressi del cratere di Fra-Mauro, meta originaria di Apollo 13. L’Apollo 15 permise una permanenza sul suolo lunare più lunga, con ben 7 ore a disposizione degli astronauti per passeggiare sul suolo del satellite.

Apollo 16, inoltre, fu la prima missione ad atterrare negli altopiani lunari e permise di raccogliere materiali importantissimi per lo studio del satellite. Apollo 17, nel dicembre del 1972, chiuse infine il programma Apollo.

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