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La crisi climatica rende fino a 9 volte più probabili le inondazioni che hanno devastato la Germania

Ponte ferroviario danneggiato a Rech, nel distretto di Ahrweiler, in Germania il 19 agosto, cinque settimane dopo le inondazioni. Credit: EPA/FRIEDEMANN VOGEL
Di Marco Nepi
Pubblicato il 24 Ago. 2021 alle 16:20 Aggiornato il 24 Ago. 2021 alle 16:24

La crisi climatica rende fino a 9 volte più probabili le inondazioni che hanno devastato la Germania

Il cambiamento climatico ha reso fino a nove volte più probabili le piogge da record che hanno provocato le devastanti inondazioni costate la vita a più di 200 persone in Germania e Belgio il mese scorso. Lo afferma uno studio realizzato da 39 tra scienziati e ricercatori della rete internazionale World Weather Attribution (Wwa), secondo cui il riscaldamento globale causato dall’uomo ha reso le piogge nella regione colpita lo scorso luglio fino al 19 percento più intense.

“Queste alluvioni hanno dimostrato che neanche i paesi sviluppati sono al sicuro dalle gravi conseguenze delle condizioni meteorologiche estreme che abbiamo visto”, ha dichiarato Friederike Otto, direttore associato dell’Environmental Change Institute presso l’Università di Oxford: “Questa è una sfida globale urgente e dobbiamo affrontarla. La scienza è chiara e lo è da anni”, ha aggiunto in un comunicato.

Secondo lo studio, le precipitazioni estreme che hanno colpito Germania e Belgio sono state rese da 1,2 a 9 volte più probabili dal cambiamento climatico, che sta esponendo l’Europa centrale e occidentale a piogge tra il 3 e il 19 percento più intense e a maggior rischio di alluvioni, poiché l’aria più calda è in grado di trattenere il 7 percento in più di vapore acqueo per ogni grado di aumento della temperatura.

Lo studio si è concentrato su due zone fortemente colpite dalle alluvioni e le zone circostanti. Si tratta dei distretti lungo i fiumi Ahr ed Erft in Germania, dove sono caduti 93 millimetri di pioggia in un solo giorno e la regione della Mosa in Belgio, dove sono caduti 106 millimetri in due giorni.

In precedenza, la rete Wwa aveva trovato che la recente ondata di calore che ha sconvolto il Nord America sarebbe stata quasi impossibile senza i cambiamenti climatici e che il caldo rilevato l’anno scorso in Siberia e gli incendi del 2019 e del 2020 in Australia sono stati resi più probabilie dal riscaldamento globale.

Secondo l’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) delle Nazioni unite (Onu) pubblicato a inizio agosto, il riscaldamento globale, attribuito in maniera “inequivocabile” alle emissioni di gas serra derivanti da attività umane, si accompagnerà sempre di più a un aumento di eventi naturali estremi.

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