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Fake news: 9 italiani su 100 non usano più Facebook per informarsi

I dati del Censis dimostrano che gli italiani iniziano a riconoscere la scarsa affidabilità delle informazioni reperibili sui social e tornano a preferire i media tradizionali

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 16 Ott. 2018 alle 19:31 Aggiornato il 16 Ott. 2018 alle 19:31

Nove italiani su 100 hanno smesso di utilizzare la piattaforma social Facebook come mezzo di informazione.

Questo il quadro che emerge dal 15esimo Rapporto sulla Comunicazione del Censis, che dal 2001 monitora i consumi dei media attraverso l’analisi dei cambiamenti nella dieta mediatica degli italiani e i loro effetti sul paese stesso.

Dal Rapporto si evince un dato importante: Facebook, la cui scalata sembrava destinata a non fermarsi, ha registrato un’importante battuta di arresto.

Dopo anni di crescita, infatti, la famosa piattaforma social, diventata anche mezzo di informazioni di numerosi italiani, ha perso per la prima volta il 9,1 per cento nella sua crescita.

Facebook era riuscito negli anni a superare gli altri social, oltre a Google e YouTube, e gli stessi quotidiani e  settimanali cartacei. La piattaforma di Zuckerberg aveva anche registrato risultati superiori alle radio.

In Italia, 35 cittadini su 100 avevano affermato di usare Facebook come mezzo di informazione.

I nuovi dati del Censis fotografano un panorama ben diverso: la piattaforma social perde il 9,1 per cento, ma si posiziona ancora al secondo posto, dopo i telegiornali, che guadagnando invece il 4,4 per cento.

La tv all news, come SkyTg24 RaiNews e TgCom, guadagnano anche loro un paio di punti, restando comunque dopo Facebook.

A perdere punti anche i motori di ricerca, come Google (meno 7,8 per cento); YouTube (meno 5,3 per cento); Twitter (meno 3 per cento), tutte piattaforme che, come Facebook, risentono dell’aumento delle fake news e della loro diffusione difficilmente controllabile.

I dati del Censis dimostrano quindi che gli italiani stanno cambiando le loro abitudini nell’ambito dell’informazione, tornando a preferire i media tradizionali come radio, ritenuta affidabile dal 69,7 per cento delle persone, oltre a tv e giornali.

I social invece sono considerati sempre meno affidabili dagli italiani, che hanno compreso quanto l’informazione in rete possa essere facilmente manipolabile e quanto difficile sia distinguere tra notizie vere e false.

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