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L’illustrazione che mostra quanto poco conosciamo gli abissi degli oceani

Secondo la National Ocean Service l'essere umano conosce solo il 5 per cento degli abissi del mare, mentre il restante 95 per cento è ancora inesplorato

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 27 Mar. 2018 alle 14:57 Aggiornato il 27 Mar. 2018 alle 14:59

Il motivo per cui gli abissi ispirano da sempre terrore e inquietanti leggende è che sono quasi completamente sconosciuti.

Secondo l’agenzia governativa statunitense National Ocean Service, infatti, il 95 per cento degli oceani non è ancora stato esplorato. Ciò vuol dire che non abbiamo nessuna idea di ciò che accade realmente nelle profondità del mare.

Affascinato dal mistero che avvolge gli abissi degli oceani, il programmatore e fumettista statunitense Randall Munroe ha deciso di realizzare un’illustrazione che mostrasse quanto poco conosciamo gli oceani, intitolate “Laghi e Oceani”.

“Lakes and Oceans”. Credit: Randall Munroe

Partendo dall’angolo in alto a sinistra dell’illustrazione, è possibile vedere un paragone tra le profondità dei Grandi Laghi statunitensi, un complesso di cinque laghi d’acqua dolce, fra i più grandi al mondo.

“Lakes and Oceans”. Credit: Randall Munroe

La nave da carico SS Edmund Fitzgerald affondò nel Lake Superior nel 1975 in acque meno profonde di quanto fosse lunga. La nave, infatti, era lunga circa 200 metri, ed è stata ritrovata ad una profondità di 160 metri. La stessa cosa è successa anche al sottomarino russo Kursk nel 2000, e al transatlantico britannico Lusitania, affondato nel 1915.

“Lakes and Oceans”. Credit: Randall Munroe

Le navi che sembrano perse nelle profondità del mare sono, in realtà, in cima all’illustrazione.

“Lakes and Oceans”. Credit: Randall Munroe

Il RMS Titanic affondò il 14 aprile 1912 e ora si trova, diviso in due parti, a circa 3.784 metri di profondità. Dai 2mila metri di profondità, “se crei un buco in una bombola pressurizzata, invece di vedere fuoriuscire l’aria, vedrai l’acqua che entra”.

L’illustrazione presenta anche le figure stilizzate di David Bowie e Freddie Mercury che si trovano ad una profondità tra i 5mila e i 6mila metri, in riferimento alla loro canzone “Under Pressure”.

“Lakes and Oceans”. Credit: Randall Munroe

I capodogli, che si immergono fino a una profondità di circa 3mila metri, “risalgono in superficie coperti di ferite e segni di ventosa, quindi presumibilmente lì sotto esistono grossi calamari” con cui lottano.

Il punto più profondo della Terra, il Challenger Deep, si trova nella Fossa delle Marianne, a circa 10.916 metri.

“Lakes and Oceans”. Credit: Randall Munroe

Nel punto più profondo della Terra, infine, è disegnata una piccola porta con scritto: “La misteriosa porta da raggiungere e aprire, per cui James Cameron ha costruito il suo sottomarino”.

Il 26 marzo 2012 il regista canadese James Cameron si immerse con il suo sottomarino fino in fondo, filmando la sua esperienza.

Ovviamente, la porta nell’illustrazione è immaginaria, e sta a rappresentare il coraggio di Cameron, che è andato così in profondità da raggiungere la fine della Fossa delle Marianne, invece di immergersi solo per il gusto di farlo.

E mentre Cameron ha riferito di aver visto solo piccoli anfipodi e nessun pesce, possiamo solo immaginare cosa nuota nel 95 per cento restante delle acque inesplorate, visto che alcune creature trovate dal pescatore russo Roman Fedortsov sembrano mostri provenienti dai nostri peggiori incubi.

Uno dei pesci trovati negli abissi dal pescatore russo Roman Fedortsov. Credit: Roman Fedortsov

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