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Cosa succederà ai bambini non vaccinati a partire dal 10 marzo

Di Laura Melissari
Pubblicato il 8 Mar. 2019 alle 15:53 Aggiornato il 8 Mar. 2019 alle 15:54

La fatidica data del 10 marzo, che fa tremare i no vax e in generale tutti coloro che non sono in regola con il piano vaccinale, sta per arrivare.

Si tratta della data entro cui i genitori dei bambini di asili nido e scuole materne devono presentare la prova che attesti l’avvenuta vaccinazione. Se i bambini non sono in regola rischiano di dover rimanere fuori da scuola.

All’inizio dell’anno scolastico, e fino al 10 marzo valgono le autocertificazioni, da quella data in poi bisogna consegnare alle scuole i libretti vaccinali, pena l’esclusione scolastica.

A intervenire sulla questione anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in aperta polemica con la ministra della Salute Giulia Grillo. Salvini ha chiesto un decreto legge d’urgenza per consentire ai bambini non vaccinati di rimanere a scuola.

L’anno scorso si era posta una situazione simile. Ma la ministra Grillo non ha alcuna intenzione di avallare la proroga.

Salvini in sostanza chiede “il differimento degli obblighi in scadenza al 10 marzo prossimo contenuti nella legge Lorenzin” per evitare “traumi ai più piccoli”, visto che si è ormai giunti alla fine dell’anno scolastico.

La legge prevede che chi non sarà in regola alla data del 10 marzo, andrà in contro a delle sanzioni, e nello specifico:

• i bambini da 0 a 6 anni non in regola con le vaccinazioni non possono frequentare asili nido e scuole dell’infanzia

• gli alunni fino 16 anni non in regola con le vaccinazioni, incorrono in sanzioni pecuniarie da 100 a 500 euro

La ministra Grillo si è detta concorde con Salvini per quanto riguarda il superamento della legge Lorenzin, che ha “alcune importanti lacune”, ma sarà il parlamento a “superare quella legge”, e non il governo con un decreto legge.

Il Parlamento è impegnato nella stesura di una nuova legge che vuole superare l’obbligo vaccinale così come previsto dalla Lorenzin, per introdurre il cosiddetto “obbligo flessibile”, che introdurrà specifici vaccini solo in casi di emergenze sanitarie o in casi di coperture basse.

“Sono convinta che riusciremo ad approvare alla Camera probabilmente entro aprile, per avere una nuova legge che supererà il decreto Lorenzin”, ha detto la ministra Grillo.

La legge Lorenzin, approvata a luglio 2017, ha innalzato a 10 il numero dei vaccini obbligatori necessari per l’iscrizione a scuola da 0 a 16 anni.

Un emendamento alla legge prevede che l’obbligo di presentazione del certificato slitta a marzo 2019.

I presidi si sono schierati contro la proposta di Salvini: “Giusta la preoccupazione di non traumatizzare i bambini ma si continua a non tenere conto dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola”, sottolinea l’Associazione Nazionale Presidi

“E ai traumi dei bambini che i vaccini non li possono fare”, e se contagiati “rischiano di morire, chi ci pensa?”, dice il virologo Roberto Burioni.

La lettera di Salvini arriva nei giorni in cui tanto si discute dei vaccini per i nati tra il 1975 e il 2000. Vittorio Demicheli, coordinatore del tavolo indipendente sui vaccini voluto dalla ministra della Salute, ha preparato la bozza del “Piano di eradicazione del morbillo”, che riguarderà circa 2 milioni e mezzo di giovani non vaccinati.

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