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Depressione e ansia: in Italia ne soffrono 3 milioni di persone (e la maggior parte sono donne)

I dati OMS rivelano che i disturbi depressivi riguardano il 5,1 per cento delle donne e il 3,6 per cento degli uomini

Di Marta Vigneri
Pubblicato il 7 Nov. 2019 alle 11:15 Aggiornato il 7 Nov. 2019 alle 11:24

La depressione in Italia

2,8 milioni di persone soffrono di depressione in Italia, e di questi 1,3 milioni sono affetti da disturbo depressivo maggiore, mentre 1,5 milioni soffrono di disturbi depressivi episodici. Lo rivelano i dati Istat relativi al 2015, secondo cui la depressione sarebbe il disturbo mentale più diffuso in Italia.

L’istituto statistico rileva inoltre che in quasi la metà dei casi la depressione si associa ad ansia, un disturbo che colpisce in Italia più di due milioni di persone. In totale, quasi 3,7 milioni soffrono di una delle due malattie, che insieme riguardano il 7 per cento della popolazione italiana di età superiore ai quindici anni.

La depressione tende ad aumentare con l’età, ma le condizioni che la generano sono diverse a seconda dell’anzianità.

Se negli adulti i disturbi ansioso depressivi si presentano in misura maggiore tra chi vive una condizione di svantaggio sociale ed economico, tra gli anziani risultano meno evidenti i differenziali rispetto al reddito.

Inoltre dopo i 65 anni a soffrire maggiormente di disturbi depressivi sono le persone di sesso femminile. I dati OMS rivelano che questi riguardano il 5,1 per cento delle donne e il 3,6 per cento degli uomini, e che questa differenza è quasi nulla nei giovani fino a 34 anni ma tende ad aumentare con l’avanzare del tempo.

Per Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, ci sono dei motivi culturali per cui la depressione colpisce in misura maggiore le donne rispetto agli uomini. “La donna ha una maggiore facilità a denunciare il proprio malessere; motivi di ordine sociale, legati alle frustrazioni e alle ancora elevate difficoltà che molte donne incontrano nella loro realizzazione in ambito lavorativo; motivi di ordine biologico, legati alle tempeste ormonali cui l’organismo femminile viene sottoposto (cicli mestruali, gravidanze, menopausa) e che possono favorire lo sviluppo di crisi depressive”, aggiunge la psicoterapeuta, e afferma che la sola volontà non basta a superare una crisi depressiva.

“Dobbiamo tenere presente che, per definizione, la volontà è la quantità di energia psichica di cui un soggetto dispone: risulta quindi evidente che un depresso, già con poca energia psichica, non possa far leva su di essa per superare lo stato depressivo”, osserva l’esperta.

L’unico modo per superare la depressione è trattarla al pari di qualunque altra patologia, anche se per la maggior parte delle persone che soffre di depressione chiedere un supporto risulta difficile.

“Chiedere aiuto, per chi ne soffre, può essere molto difficile, in quanto si crede che nessuno possa comprendere la propria condizione, e quando lo si riesce a fare difficilmente si ricevono le cure adeguate. Ciò non toglie il fatto che bisogna sempre consultare un esperto in caso di sospetta depressione e iniziare immediatamente una cura prima che questa si cronicizzi”, dichiara Vinciguerra.

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