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Da oggi in Italia si è considerati anziani a 75 anni

Di Laura Melissari
Pubblicato il 30 Nov. 2018 alle 13:41

In Italia l’età in cui si è considerati anziani sale a 75 anni. A stabilirlo è il Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria che si è tenuto a Roma il 30 novembre 2018.

“Un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa. E un 75enne quella di un individuo che aveva 55 anni nel 1980”, spiega Niccolò Marchionni, professore ordinario dell’Università di Firenze e direttore del dipartimento cardiovascolare dell’Ospedale Careggi.

Secondo la ricerca “Generazione 55 special”, condotta da Ipsos su 6mila persone in Italia, nove anziani su dieci è in buone condizioni. Di questi, la metà sono autonomi fino a 80 anni.

Un dato interessante riguarda l’autonomia: il 48 per cento delle persone tra i 75 e gli 84 anni è indipendente.

Oltre 6 anziani su 10 si occupano inoltre regolarmente dei propri nipoti. Per il 57 per cento delle persone, il “mestiere” di nonno è un vero e proprio lavoro a tempo pieno.

“Rispetto agli altri Paesi gli italiani dedicano più tempo ai rapporti familiari e sociali, e sono un pilastro della società”, spiega il geriatra Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva.

Gli anziani italiani sono inoltre pieni di interessi e coltivano le relazioni sociali: il 28 per cento va al cinema, il 13 per centro a teatro e il 76 per cento ascolta musica. Dalla ricerca emerge inoltre che gli anziani sono poco sedentari: il 76 per cento di loro passeggia regolarmente al parco.

Quasi 8 anziani su 10 frequentano regolarmente i propri parenti, e oltre 4 su 10 vedono gli amici almeno una volta alla settimana.

In generale, la salute è buona per la quasi totalità degli anziani: 9 su 10 affermano di essere in condizioni buone o soddisfacenti. Il 33 per cento di loro fa regolare esercizio fisico.

Se da una parte le condizioni sociali e di salute sono buoni, dall’altra non mancano le paure: il 63 per cento è preoccupato per il proprio futuro, il 52 per cento teme la perdita di memoria, mentre il decadimento fisico è una paura per il 40 per cento delle persone.

Tra i disturbi più frequenti troviamo l’ipertensione (39%), colesterolo (32%) e problemi di udito (17%).

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