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    Taglio parlamentari, Zingaretti: “Sì al referendum, ma alle nostre condizioni”

    Nicola Zingaretti. Credit: ANSA/GIUSEPPE LAMI
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 26 Ago. 2020 alle 10:33 Aggiornato il 26 Ago. 2020 alle 11:01

    Referendum, Zingaretti: “Mi impegno a costruire condizioni per il Sì”

    “Sosteniamo da sempre la riduzione del numero dei parlamentari e per anni abbiamo presentato proposte di legge in questo senso. Tuttavia per votare Sì e far nascere il governo abbiamo chiesto modifiche circa i regolamenti parlamentari e una nuova legge elettorale, per scongiurare rischi di distorsioni nella rappresentanza e tutelare adeguatamente i territori, il pluralismo e le minoranze”. In un’intervista al Corriere della Sera, il segretario del Pd Nicola Zingaretti detta le sue condizioni per la scelta del Sì al referendum sul taglio dei parlamentari in programma il 20 e 21 settembre prossimo. Il leader dei dem chiarisce che una campagna in tal senso non può essere portata avanti se l’accordo sottoscritto dalla maggioranza dopo la formazione dell’esecutivo giallo-rosso a ottobre 2019 non viene onorato.

    Significa cioè votare i correttivi ai regolamenti delle Camere e una nuova legge elettorale, che permetterebbero “anche di interloquire con i tanti dubbi e le perplessità che stanno crescendo, soprattutto in riferimento ad una insopportabile campagna in atto all’insegna dell’anti politica”, spiega Zingaretti. “Naturalmente il Sì va considerato solo un primo passo, in sé insufficiente di una riforma complessiva del bicameralismo e dell’insieme dell’attività legislativa. Come vede, pur nel pieno rispetto dell’autonomia di coscienza di ciascun cittadino, mi impegno a costruire le condizioni più ragionevoli alla scelta del Sì”, sottolinea.

    “Quando votano milioni di cittadini è sempre un fatto politico”, aggiunge poi il segretario sulle Elezioni Regionali per cui si voterà in concomitanza con il referendum. “Peserà sugli sviluppi della situazione italiana, ma quello che cambierà sicuramente in meglio o peggio, sarà la vita dei cittadini delle Regioni investite dalla consultazione elettorale, per questo ovunque combattiamo per vincere”, assicura il segretario. E sul sì alle alleanze espresso dai grillini nel volo sulla piattaforma Rousseau, contraddetto nei fatti dai mancati accordi elettorali sui terrori – ad eccezione della Liguria – Zingaretti afferma:

    “La caduta di un veto pregiudiziale da parte del Movimento 5 Stelle su possibili alleanze nei territori è un fatto positivo, poi come hanno giustamente ricordato Sala, Nardella ed altri saranno i territori a decidere. Se al pronunciamento sono seguite rigidità e incoerenze, è un problema degli altri. Abbiamo, però, candidature e alleanze competitive ovunque. E nella società il Pd è il pilastro della battaglia contro la destra sovranista”, conclude il segretario nell’intervista.

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