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    Il Pd ha deciso: “Zingaretti apra una trattativa coi 5 Stelle per un governo di legislatura”

    Nicola Zingaretti

    Il mandato della Direzione del partito al segretario Nicola Zingaretti

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 21 Ago. 2019 alle 12:21 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:28

    Direzione Pd Zingaretti verifica per governo col M5s

    Il Pd ha deciso: il segretario Nicola Zingaretti dovrà verificare se “un governo di svolta per la legislatura”, magari Pd-M5s, si può fare. Quindi si apre alla trattativa con il Movimento 5 stelle. La Direzione del Partito democratico ha approvato, per acclamazione e all’unanimità, un ordine del giorno con cui affida al leader il mandato per vedere se una soluzione in “discontinuità” con l’esperienza precedente è possibile.

    E per discontinuità, “nelle politiche e negli assetti”, si intende anche un nome diverso da quello di Giuseppe Conte, premier dimissionario da ieri, quando ha rimesso il mandato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

    Proprio il nome di Conte sarebbe uno dei nodi da sciogliere per arrivare a un governo giallorosso Pd-M5s. “Non ho mai demonizzato il M5s, ma dobbiamo essere consapevoli che con loro ci sono profonde differenze”, ha detto Zingaretti durante la Direzione. Per il segretario Pd non basta “un contratto”, che sembra improbabile, ma serve un accordo che abbia alla base una “forte condivisione degli obiettivi”. Un eventuale nuovo governo deve essere “di svolta, di legislatura” altrimenti “è meglio andare alle urne”.

    Alcuni degli elementi chiave di un possibile accordo li ha elencati direttamente Zingaretti durante l’incontro dei vertici del Pd, e tra questi l'”appartenenza leale all’Unione europea e il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento” (leggi qui tutti i punti dettati da Zingaretti). Punti fondamentali per trattare sulla nascita di un nuovo governo.

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    Il Pd si ritrova unito

    “Sono molto contento e molto soddisfatto per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato nella Direzione del partito – ha aggiunto Zingaretti – che per la prima volta dopo moltissimi anni ha votato dandomi un mandato all’unanimità. Noi siamo pronti per riferire al presidente Mattarella la nostra piena disponibilità a verificare le condizioni di un governo di svolta utile al paese”. Le consultazioni del Capo dello Stato cominceranno oggi, mercoledì 21 agosto, alle 16.

    “Sento su di me – ha commentato Zingaretti, lasciando la Direzione del Pd – tutto il peso e la complessità della sfida e guiderò questo processo complesso, nel totale disinteresse personale, nella massima trasparenza, senza secondi fini. Lo farò e c’è una storia di una vita a dimostrare che lo farò”. “Non alimenterò sospetti – ha detto ancora – ma non accetterò che si alimentino sospetti sul mio operato, perché questo si sarebbe davvero la fine di tutto”.

    La Direzione del Pd da oggi è in convocazione permanente per potersi riunire “ad horas” in qualsiasi momento delle consultazioni e delle trattative per il governo. Lo ha annunciato il segretario Nicola Zingaretti concludendo la relazione. “Con questa Direzione – ha detto – si compie il primo passo di un cammino complesso che sotto la regia autorevole del Presidente della Repubblica vedrà impegnata la Direzione stessa nell’assumere decisioni di merito. Oggi credo sia importante uscire con una posizione forte e chiara del Pd unito e in questo senso abbiamo presentato un odg con l’impegno a tenere prestissimo, dopo il primo giro di consultazioni una nuova riunione. Siamo il Partito Democratico e l’Italia deve poter contare su di noi, sulla nostra lealtà ai principi che hanno ispirato questo simbolo”, ha concluso.

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    Di seguito le dichiarazioni a caldo di Emanuele Fiano, Andrea Orlando e Rosy Bindi dopo la direzione Pd, fuori dal Nazareno:

     

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