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    Zagarolo, il Pci celebra la “Festa della Vittoria” russa: “Onoriamo la liberazione dell’Europa dal nazifascismo”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 5 Mag. 2022 alle 14:03 Aggiornato il 5 Mag. 2022 alle 14:12

    La sezione del Pci Monti Prenestini-Casilina, a Roma, ha organizzato un evento per commemorare la “Festa della Vittoria”, che segna la capitolazione nel 1945 del Terzo Reich all’Armata Rossa del generale Zhukov. La festa, in programma l’8 maggio a Zagarolo, “onorerà la Grande Guerra Patriottica dell’Unione Sovietica che ha portato alla Liberazione d’Europa dalla Bestia Fascista”, recita il manifesto dell’evento, in cui la Z di Zagarolo evidenziata in grande ricorda la lettera diventata simbolo dell’invasione russa dell’Ucraina.

    “Oggi in un mondo in cui vige una narrazione unica, nella quale vengono riabilitati opportunisticamente simboli e gesta dei Nazifascisti, con una NATO un UE che armano il Battaglione Azov Nazista e Banderista e che vede l’Italia in prima fila contro la Resistenza del Donbass e nell’invio di armi contro i loro alleati russi, attraverso questa iniziativa vogliamo ribadire i concetti cari al Partito Comunista Italiano“, scrivono i comunisti della sezione Monti Tiburtini-Casilina di Roma.

    “1) Siamo contro e condanniamo ogni forma di equiparazione fra nazismo e comunismo; 2) l’Italia ripudia la Guerra secondo l’art 11 della Costituzione; 3) Noi comunisti siamo per un’ Europa dei Popoli, che vada da Lisbona agli Urali, per un’Ucraina neutrale e antifascista, che funga da ponte tra Asia e Europa, per una collaborazione con la Russia, per la PACE E LA PROSPERITA del Continente Europeo che deve liberarsi dal Giogo degli Stati Uniti d’America; 4) Siamo per un’Italia libera e indipendente, fuori dalla Nato per costruire una società basata sulla Rivoluzione Promessa, la Costituzione del 1948″, continua il manifesto.

    Come riporta l’edizione romana Repubblica, la il Pci ha negato l’intento provocatorio dell’iniziativa. “La festa l’abbiamo organizzata anche l’anno scorso. Nessuna provocazione. Commemoriamo i caduti sovietici nella zona dei Monti Prenestini”, hanno dichiarato, specificando che la Z in maiuscolo c’è sempre stata: “E’ il nastro di San Giorgio, un nastro commemorativo. C’è sempre stato”.

     

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