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    Whirlpool, Cgil, Cisl e Uil hanno convocato uno sciopero contro la chiusura per il 31 ottobre a Napoli

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 21 Ott. 2019 alle 20:24

    Whirlpool, Cgil, Cisl e Uil hanno convocato uno sciopero contro la chiusura per il 31 ottobre a Napoli

    Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per giovedì 31 ottobre lo sciopero generale di quattro ore dell’industria e del terziario. L’obiettivo è fare della vicenda Whirlpool la “vertenza simbolo di Napoli e della sua crisi industriale”. Una mobilitazione, nel giorno indicato da Whirlpool come termine ultimo prima della cessione degli impianti produttivi di via Argine, che porterà in piazza le tante crisi che attraversano l’area metropolitana di Napoli.

    Il corteo parte da piazza Mancini per raggiungere piazza del Gesù Nuovo dove è prevista la chiusura della manifestazione con il comizio. Il sindacato chiede un piano di sviluppo per Napoli e per il Mezzogiorno”.

    “Il futuro di Napoli non esiste senza industria. La vicenda Whirlpool è emblematica di un processo di deindustrializzazione che va avanti da anni e che ha visto le istituzioni inerti o impotenti. Questo processo va fermato. Non esistono ragioni industriali per giustificare il disimpegno Whirlpool da Napoli. Ogni eventuale progetto deve vedere la Whirlpool coinvolta. Il Governo non può consentire che gli impegni assunti dalle multinazionali siano carta straccia”, dicono Cgil Cisl Uil.

    Per le tre confederazioni, Whirlpool deve restare a Napoli. “Governo, Regione, Città Metropolitana e Comune mettano in campo tutto ciò che è in loro potere per garantire il rispetto degli impegni” e “il Governo definisca con chiarezza azioni di sostegno in termini di intervento diretto e di politica industriale sulle principali filiere produttive del Mezzogiorno”. Le istituzioni locali, “in primis Regione, Città Metropolitana e Comune di Napoli”, attaccano i sindacati, “sono state finora incapaci di fare sistema. È ora che tutto ciò finisca e che la conflittualità istituzionale sia sostituita da un progetto organico di sviluppo della Regione di cui Napoli e la sua Area Metropolitana siano l’elemento trainante”.

    Il Governo, dicono Cgil, Cisl e Uil di Napoli, “deve sostenere da subito, fin dalle scelte di questa legge di bilancio, un intervento organico e speciale per Napoli e per la sua Area Metropolitana”.

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