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    “È diritto di critica”: TPI e Vladimir Luxuria assolti dall’accusa di aver diffamato il Congresso delle Famiglie

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 7 Dic. 2022 alle 13:36 Aggiornato il 7 Dic. 2022 alle 13:59

    È stato archiviato il procedimento contro TPI e Vladimir Luxuria, accusati di diffamazione aggravata a mezzo stampa dopo un’intervista rilasciata nel 2019 al nostro giornale in cui Luxuria definiva il Congresso delle Famiglie di Verona, l’evento fortemente voluto dall’allora ministro per la Famiglia, ora presidente della Camera, Lorenzo Fontana, una “riunione di fascisti e integralisti che vogliono leggi liberticide”.

    A darne notizia è stata anche la stessa Vladimir Luxuria in un video pubblicato sul suo profilo Facebook.

    “Io osai rilasciare un’intervista a Lara Tomasetta, giornalista di The Post Internazionale diretto da Giulio Gambino, in cui definivo il Congresso delle Famiglie come una ‘riunione di fascisti e integralisti che vogliono leggi liberticide’”.

    “In seguito a questa intervista – continua Luxuria – sono stata denunciata per diffamazione aggravata a mezzo stampa e quindi ho dovuto contattare un avvocato per difendermi”.

    “Riguardo a questo procedimento, c’è stata una prima espressione, quella del pubblico ministero, che aveva disposto un’archiviazione”.

    “Rispetto a questa richiesta, però, era stata fatta una opposizione. Quindi c’è stato un altro giudice delle udienze preliminari il quale ha emesso una ulteriore ordinanza in cui c’è stata l’archiviazione tombale” dichiara ancora Vladimir Luxuria nel video.

    L’ex parlamentare, poi, ha letto le carte che certificano l’archiviazione dal quale si evince che l’intervista “ritenuta diffamatoria dalla persona offesa non eccedeva i limiti entro i quali il diritto di critica con valore discriminante può essere validamente esercitato”.

    “Gli stessi che pensano che il Ddl Zan non consentiva la libera espressione del pensiero, hanno denunciato me e si sono opposti alla richiesta di archiviazione solo perché ho osato esprimere una mia opinione di diritto di critica politica, condivisibile o meno, ma difesa dalla nostra Costituzione”.

    “Io – conclude Vladimir Luxuria – di offese e accuse ne ho ricevute tante, ma non ho mai denunciato nessuno e ho sempre pensato che per quello che riguarda la manifestazione di una opinione politica bastassero gli argomenti per controbattere”.

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