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    Controproposta di Di Maio a Zingaretti: Conte bis in cambio di Gentiloni in Europa

    Luigi Di Maio Credit: Ansa

    Il vertice tra il leader dem e quello pentastellato è avvenuto dopo una lunga giornata di trattative per una possibile maggioranza giallo-bruna

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 23 Ago. 2019 alle 22:26 Aggiornato il 24 Ago. 2019 alle 14:48

    Controproposta di Di Maio a Zingaretti: Conte bis in cambio di Gentiloni in Europa

    Si è concluso il vertice tra il segretario dem Nicola Zingatti e il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, tenutosi nella serata del 23 agosto in una casa privata. Secondo quanto riportano fonti del Pd, sul tavolo ci sarebbe una proposta di Luigi Di Maio: l’ipotesi di un governo Conte bis in cambio della carica di commissario europeo affidata all’ex premier del Pd Paolo Gentiloni.

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    Durante il faccia a faccia tra Di Maio e Zingaretti sarebbe proprio spuntato fuori il mantenimento di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Una linea, questa, su cui Di Maio in queste ore sta puntando con decisione.

    Il vertice si è tenuto poche ore dopo il via ufficiale al confronto tra Dem e pentastellati per valutare se ci sono le basi per un eventuale accordo, dopo il primo giro di consultazioni fallito in Quirinale.

    “Non ci sembra ci siano problemi di sorta”: è la posizione del Movimento 5 stelle. “Non ci sono problemi insormontabili”: è la posizione del Partito democratico.

    L’atteggiamento, quindi, è positivo da entrambe le parti, ma il nodo resta sempre uno: “Dal taglio dei parlamentari dipende tutto il dialogo sul resto, abbiamo chiesto garanzie in merito”. Lo ha detto chiaro e tondo il capogruppo pentastellato alla Camera dei deputati Francesco D’Uva al termine dell’incontro con la delegazione Pd.

    Il pentastellato D’Uva ha chiarito anche un punto molto caro ai Dem: “Non abbiamo tavoli con altre forze politiche. Questo è il tavolo principale, perché anche guardando i rispettivi punti non mi sembra ci siano problemi di sorta”. Il riferimento era alla possibilità che il Movimento 5 stelle tenesse aperta anche la porta alla Lega, dopo la plateale mano tesa del leader Matteo Salvini al termine della consultazione con il Capo dello Stato. Il Pd ha preteso che il Movimento 5 stelle lo dica senza possibilità di essere fraintesi anche al Quirinale.

    Le trattative per un governo giallo-rosso si fanno sempre più intense.

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