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    Varoufakis a TPI: “Draghi favorisce banche ed élites, in Italia una post-democrazia”

    Sul secondo numero del settimanale The Post Internazionale-TPI, in edicola dal 24 settembre, il direttore Giulio Gambino intervista l’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis: “Draghi rappresenta l’élite finanziaria, quando non sarà più premier tornerà a lavorare per Goldman Sachs”

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 23 Set. 2021 alle 17:01 Aggiornato il 1 Ott. 2021 alle 17:51

    L’Italia di Draghi è “una grande contraddizione”: non è più una democrazia, ma una “post-democrazia”. Lo dice l’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, in una intervista con il direttore di The Post Internazionale – TPI Giulio Gambino, pubblicata sul secondo numero della nostra rivista settimanale, in edicola da venerdì 24 settembre.

    “Draghi rappresenta l’élite corporativa finanziaria”, osserva Varoufakis, secondo cui l’attuale premier italiano “quando smetterà con la politica tornerà a lavorare per Goldman Sachs”.

    Nel colloquio con Gambino l’ex ministro ripercorre gli anni della crisi del debito greco e parla di un “patto tra Draghi e Merkel” per salvare le banche tedesche e l’euro e “stroncare” la resistenza del governo ellenico. Varoufakis racconta infine un aneddoto inedito: uno scambio di battute avuto in ascensore con Draghi, allora presidente Bce, dopo una riunione cruciale dell’Ecofin sulla crisi di Atene.

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