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    Valditara: “Lo Stato difenderà gli insegnanti aggrediti a scuola”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 8 Feb. 2023 alle 17:38

    Visto il “recente, allarmante aumento degli episodi di violenza nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico all’interno degli istituti”, il ministero dell’Istruzione e del Merito “richiederà all’Avvocatura generale dello Stato di rappresentare nei giudizi civili e penali i docenti e i lavoratori della scuola” di fronte a casi di questo tipo: una circolare emanata dal ministro Giuseppe Valditara e inviata oggi a tutte le scuole mira a far sentire ai docenti la vicinanza delle istituzioni.

    “Sarò sempre dalla parte degli insegnanti aggrediti. La nostra priorità è riportare responsabilità, serenità e rispetto nelle scuole”, le parole dell’esponente dell’esecutivo Meloni.

    I dirigenti scolastici vengono invitati a segnalare tempestivamente al competente Ufficio Scolastico Regionale episodi di violenza ai danni del personale scolastico avvenuti all’interno delle scuole.

    L’Usr valuterà caso per caso e inoltrerà le segnalazioni al ministero dell’Istruzione e del Merito, che a sua volta richiederà l’intervento dell’Avvocatura. Nonostante il patrocinio non sia automatico, la circolare ha lo scopo di “tutelare la dignità professionale e l’incolumità di docenti e personale”.

    Il caso più recente ed eclatante è quello che riguarda Maria Cristina Finatti, professoressa dell’Itis Viola di Rovigo, colpita lo scorso ottobre dai proiettili di una pistola ad aria compressa utilizzata dai suoi studenti. La donna ha denunciato l’intera classe e ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di arretrare.

    Ha dichiarato di non aver ricevuto “nessuna solidarietà dai colleghi” e che quella degli alunni “somigliava a delle condoglianze”. Tutto è accaduto, secondo l’insegnante, “perché gli studenti cercano i follower, la condivisione sui social. E subito dopo cercano i soldi. Perché non hanno educazione, né un sentimento di riconoscimento del prossimo. Perché non si rendono conto di quello che fanno e io proprio non riesco a perdonarli”.

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