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    Bossi al primo raduno di Comitato Nord: “La Lega non può esistere senza identità forte, vogliamo rinnovarla”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 3 Dic. 2022 alle 17:09

    Fazzoletti verdi, slogan per la “Padania libera” e il volto storico di Umberto Bossi: è un richiamo alla vecchia Lega il primo incontro pubblico del Comitato Nord, fondato dal senatur dopo il misero risultato elettorale del Carroccio lo scorso 25 settembre. “Siamo qui per rinnovare la Lega, non per distruggerla perché altrimenti faremmo solo un piacere al centralismo romano. Ma tanta gente, nostri militanti, mi sta chiedendo da tempo ‘Bossi, fai qualcosa!’. E noi non potevamo stare fermi” ha detto stamattina Bossi di fronte a un migliaio di militanti arrivati al castello di Giovenzano di Pavia da Bergamo, Brescia, Sondrio oltre che da Piemonte, Liguria e Veneto.

    “La Lega non può esistere senza un’identità chiara e forte – ha spiegato il senatur – Abbiamo dato vita al Comitato Nord per rinnovare la Lega. Abbiamo veramente sofferto quando negli anni abbiamo visto cancellare l’identità della Lega. Io temevo, noi temevamo che molta gente se ne sarebbe andata dalla Lega e si sarebbe dispersa in partitini destinati a scomparire e a non avere la forza di incidere”. Nonostante il recente ricovero in ospedale, il fondatore del Comitato Nord è riuscito a tenere in pugno la folla e ha spiegato: “Noi abbiamo solo la volontà di rinnovare e fare del bene alla Lega, non vogliamo mettere al muro nessuno”. Paolo Grimoldi e l’eurodeputato Angelo Ciocca, i due coordinatori scelti da Bossi, hanno sottolineato in apertura le ragioni di questa scelta.

    “A 81 anni è ancora Bossi a regalarci emozioni – ha sottolineato Ciocca -. La Lega è sempre stata il ‘sindacato del Nord’ e deve tornare ad occuparsi dei problemi veri di questa terra. Il Comitato è il Voltaren della Lega. Non possiamo accettare che oggi al Nord ci siano problemi irrisolti che riguardano ospedali, scuole, strade. Gli interessi del Nord devono essere difesi. Siamo partiti un mese e mezzo fa e siamo già a 1.200 adesioni. Facciamo un passo alla volta”. “Abbiamo già coinvolto il 60 per cento delle province della Lombardia e ci sono giunte richieste di adesione dal resto della regione, da Veneto, Piemonte, Marche e anche da altre zone – ha aggiunto Grimoldi -. Dobbiamo muoverci tutti insieme per restituire la Lega al suo ruolo. Non vogliamo far polemiche: le diffide le lasciamo agli altri”. Presenti, tra il pubblico, diversi amministratori leghisti, tra cui Mario Fabrizio Fracassi, sindaco di Pavia.

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