Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Cronaca
  • Home » Politica

    Ucraina, l’alt del M5s a Draghi: “Stop a nuovi invii di armi”. Di Maio: “Sicurezza dell’Italia a repentaglio se ci disallineamo dalla Nato”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Giu. 2022 alle 17:13 Aggiornato il 18 Giu. 2022 alle 17:31

    Ucraina, l’alt del M5s a Draghi: “Stop a nuovi invii di armi”. Di Maio: “Sicurezza dell’Italia a repentaglio se ci disallineamo dalla Nato”

    Il cammino del governo si fa sempre più accidentato, dopo le elezioni amministrative della settimana scorsa. Il prossimo appuntamento chiave per la tenuta dell’esecutivo saranno le comunicazioni di Mario Draghi al parlamento, prima del vertice del Consiglio europeo del 23 e del 24 giugno in cui si valuterà la possibile candidatura dell’Ucraina all’Unione Europea.

    A dividere la maggioranza è la risoluzione da mettere al voto dopo l’intervento che il presidente del Consiglio terrà al Senato martedì prossimo. Secondo una bozza della risoluzione a cui stanno lavorando i senatori del Movimento 5 stelle, il partito di maggioranza relativa intende impegnare il governo a non procedere “a ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica”.

    Una presa di posizione che potrebbe mettere a rischio la sicurezza nazionale, ha attaccato il ministro degli Esteri, ed ex capo politico del M5s Luigi Di Maio. “Ho letto che in questo ore c’è una parte del Movimento che ha proposto una bozza di risoluzione che ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’UE. La Nato è un’alleanza difensiva, se ci disallineamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia”, ha detto Di Maio, dopo le critiche rivolte negli scorsi giorni alla nuova leadership di Giuseppe Conte (“Non credo che possiamo stare nel governo e poi, per imitare Salvini, un giorno sì ed uno no, si va ad attaccare il governo”).

    “Il Movimento 5 stelle sta lavorando come sempre con lealtà e senso di responsabilità verso il Paese senza mettere mai in discussione la nostra correttezza verso gli alleati e l’Unione Europea, così come non è in discussione la nostra appartenenza all’Alleanza Atlantica e il nostro massimo sostegno all’Ucraina”, hanno risposto in una nota congiunta i parlamentari del Movimento 5 stelle delle commissioni UE ed Esteri, assieme ai coordinatori dei comitati area Difesa ed Esteri del movimento.

    La bozza, citata dall’Ansa, afferma che dall’inizio della guerra “l’Unione europea ha inviato forniture militari all’Ucraina per almeno 2 miliardi di euro; Stati Uniti e Regno Unito hanno inviato armi a Kiev rispettivamente per 4,6 miliardi e un miliardo di dollari e hanno già deciso ulteriori e ancor più consistenti forniture (anche di armi a lunga gittata)”, mentre l’Italia “ha già emanato 3 decreti ministeriali (decreto 2 marzo 2022, decreto 22 aprile 2022 e decreto 10 maggio 2022) che hanno previsto l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”.

    La maggioranza ha finora trovato l’intesa su 5 dei 6 punti della risoluzione da votare martedì. Rimane fuori solo il sostegno, anche militare, all’Ucraina, mentre i partiti sono d’accordo sull’adesione di Kiev all’UE, la revisione del patto di stabilità, gli interventi per famiglie e imprese in difficoltà per gli effetti della guerra, il RepowerEu per l’energia e il rafforzamento delle proposte sul futuro dell’Unione.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version