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    Tav, gaffe del ministro Toninelli: confusione sui numeri da Bianca Berlinguer | VIDEO

    Ennesimo scivolone per il pentastellato che è stato intervistato a "Carta Bianca" poco prima dell'arrivo dell'analisi costo-benefici sulla Torino-Lione

    Di Rossella Melchionna
    Pubblicato il 12 Gen. 2019 alle 10:00 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:09

     

    La questione Tav è alquanto intricata. Nell’annosa disputa tra Italia e Francia, ma anche tra diversi partiti politici, numeri su costi e chilometri del tunnel cambiano continuamente. Lo stesso ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha fatto confusione. Intervistato l’8 gennaio 2019 da Bianca Berlinguer, nel corso della trasmissione Carta bianca in onda su Rai 3, il pentastellato ha detto: “La Torino-Lione, complessivamente, costa più di 20 miliardi. Il buco nella montagna, mi lasci passare questo termine, costa 11 miliardi. Di questi, 6,4 sono sulle spalle dell’Italia. Lei sa, però, che dei 57,5 chilometri del tunnel nella montagna, 45 sono italiani e 12,5 francesi ma noi paghiamo il 60 per cento? Bravissimi i politici che mi hanno preceduto a far l’accordo”.

    Il ministro, è evidente, si è ingarbugliato con le cifre. Che, se fossero realmente quelle citate da Toninelli, sarebbero alquanto vantaggiose per il Paese. Invece, secondo i primi accordi siglati, l’Italia paga sì il 60 per cento delle spese, ma su 12,5 chilometri di tunnel sul suolo nazionale. Ai francesi, dunque, toccherebbe il 40 per cento per un tragitto molto più lungo: 45 chilometri.

    L’analisi dei costi-benifici sulla Tav voluta dall’esecutivo Conte

    Il 9 gennaio 2019 il governo ha ricevuto l’esito dell’analisi costi-benefici sul dossier Tav realizzata dalla commissione di esperti incaricata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli (qui tutti gli aggiornamenti sul Governo).

    Secondo le indiscrezioni filtrate, le conclusioni dell’analisi arrivano a una bocciatura dell’opera, la linea ferroviaria Torino-Lione ad alta velocità. La decisione finale verrebbe comunque rimessa al governo (qui tutte le ultime sulla Tav).

    Scrive il Corriere della Sera che gli esperti avrebbero osservato che, dal punto di vista strettamente tecnico, il completamento della Tav, per la quale sono già stati scavati 21 chilometri di gallerie su un tracciato complessivo di 270, viene considerato “non vantaggioso, inopportuno”.

    In particolare, gli effetti in termini di miglioramento dei tempi di percorrenza, di abbattimento delle emissioni per lo spostamento del traffico dalla gomma alla rotaia, di crescita dell’economia per i cantieri della stessa opera non giustificherebbero la spesa prevista.

    In ogni caso, fonti del ministero hanno precisato che “l’analisi di carattere tecnico economico e la parallela analisi giuridica andranno doverosamente condivise con la Francia, la Commissione europea e in seno al Governo, prima della loro pubblicazione”.

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