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    Striscione anti-Salvini: aperta inchiesta a Salerno

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 17 Mag. 2019 alle 11:31

    Striscioni contro Salvini indagine | La Procura di Salerno ha aperto un fascicolo di indagine per lo striscione anti Salvini esposto lo scorso 7 maggio su un balcone della città campana, dove il ministro dell’Interno si trovava per un tour elettorale della Lega. Sul manifesto c’era scritto “Questa Lega è una vergogna”, citazione di una famosa canzone del cantautore napoletano Pino Daniele.

    Quello dei magistrati è un atto dovuto che fa seguito a una denuncia della Digos, che sta indagando sul fatto per turbativa elettorale.

    Al centro dell’indagine ci sarebbero due giovani.

    Come già raccontato da TPI, la legge in materia di turbamento di un comizio parla chiaro. L’articolo 99 del D.P.R. n. 361/1957 afferma infatti che “Chiunque con qualsiasi mezzo impedisce o turba una riunione di propaganda elettorale, sia pubblica che privata, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 3.000.00”.

    Resta da capire in questo contesto se effettivamente lo striscione esposto a Salerno abbia turbato il comizio elettorale del vicepremier e soprattutto se questo atto di protesta non rientri nella manifestazione libera del pensiero, sancita dall’articolo 21 della Costituzione, che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

    Quello degli striscioni contro Salvini sta diventando un vero e proprio caso politico, con episodi di cartelloni esposti e spesso rimossi dalla polizia che aumentano sempre di più.

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