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    Scontro interno nel M5S, Patuanelli minaccia le dimissioni da ministro

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 20 Mag. 2021 alle 13:40 Aggiornato il 20 Mag. 2021 alle 16:13

    Scontro interno nel M5S, Patuanelli minaccia le dimissioni da ministro

    Dopo l’assemblea di martedì scorso del Movimento 5 stelle il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha minacciato le dimissioni. Lo riporta l’Adnkronos. Il motivo dello scontro sarebbero state le modifiche ai criteri per la distribuzione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Fesr), che per almeno 60 parlamentari penstastellati penalizzerebbero le Regioni meridionali.

    I fondi ammontano a sei miliardi da spartire tra Regioni e Province autonome nell’arco del prossimo biennio. Ma per i detrattori del Ministro il pericolo di redistribuire le risorse è quello di perdere un importante bacino di voti in quelle Regioni dove il partito, sempre più in difficoltà nei sondaggi e sulla scelta dei candidati alle elezioni amministrative, potrebbe ancora guadagnare consenso, come la Sicilia e la Puglia. “Si spostano solo 110 milioni rispetto allo schema precedente, e non andranno tutti al Nord“, ha chiarito Patuanelli. Ma non tutti hanno accettato le sue spiegazioni. Tra i grillini che sono andati all’attacco del Ministro, Giulia Grillo e Carla Ruocco. “Il governo e i suoi membri ottengono la fiducia in aula, ma la fiducia si può anche togliere”, avrebbero dichiarato la ex Ministra e la deputata.

    “Se questa è la situazione ne traggo le conseguenze”, ha risposto Patuanelli, per poi annunciare nella chat dei senatori di star valutando le dimissioni. Una reazione a caldo che difficilmente si concretizzerà, ma un’ennesima ferita nel già lacerato Movimento, bloccato dallo scontro tra Conte e Casaleggio sui dati della piattaforma Rousseau e dalla incerta leadership dell’ex premier, mentre all’interno dell’esecutivo i pentastellati faticano a farsi sentire. “Nel governo Draghi stanno sempre più scomodi”, sottolinea il quotidiano diretto da Marco Travaglio. “Credo che tra fine maggio e i primi di giugno voteremo Conte come nuova guida” ha dichiarato a Porta a Porta il ministro Federico D’Incà. Ma la sua popolarità potrebbe presto svanire.

     

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