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    “Sono convintamente antisemita”: il sindaco nega la cittadinanza a Liliana Segre

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 30 Apr. 2021 alle 07:35

    “Sono convintamente antisemita”. Il sindaco di Gualdo Cattaneo, Enrico Valentini, lo ha ripetuto più volte a garanzia della propria buona fede nel votare contro il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Uno strafalcione reiterato nel corso della seduta in videoconferenza di venerdì 16 aprile, quando il consiglio comunale del borgo in provincia di Perugia discuteva la mozione presentata dal gruppo di opposizione di centrosinistra “Territorio Comune”.

    Il sindaco è scivolato a ripetizione, nello spiegare come la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto non avesse legami con Gualdo Cattaneo e quindi mancasse dei requisiti per ricevere l’onorificenza. Per negare il fatto che ci sia un pregiudizio politico, Valentini ha poi precisato che lo stesso sarebbe valso se al posto di Liliana Segre la stessa proposta fosse stata avanzata per Norma Cossetto, giovane istriana uccisa e gettata nelle foibe, perché anche lei “non è collegata al territorio”. Certo, un altro conto sarebbe stato se i consiglieri avessero votato “tutti quanti convintamente per Gualdo Cattaneo città antisemita”, ha detto il primo cittadino. A conclusione di un intervento accorato, pronunciato “come se fossi tra amici”.

    Poco dopo un consigliere ha fatto notare al malcapitato sindaco il reale significato del termine antisemita. Valentini, visibilmente imbarazzato, si è quindi corretto: si trattava “dell’accezione contraria”, è stato un “lapsus contrario”, “mi scuso se è stato interpretato male, è esattamente l’opposto”.

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