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    Sindacalista ucciso da un camion durante una manifestazione, Draghi: “Addolorato, si faccia luce”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 18 Giu. 2021 alle 13:00 Aggiornato il 18 Giu. 2021 alle 14:23

    Il sindacalista di nome Adil Belakhdim dei Si Cobas di 37 anni è morto questa mattina investito da un camion davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, a pochi chilometri da Novara. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, con un gruppo di una ventina di lavoratori, stava effettuando un presidio. Stavano cercando di ostacolare l’ingresso e l’uscita dei mezzi dall’azienda. Tra i manifestanti e un autista sarebbe scoppiato un diverbio. Quando il camionista ha forzato il blocco, cercando di varcare i cancelli del magazzino, avrebbe investito il rappresentante dei Cobas e alcuni altri lavoratori. Due sono stati portati in ospedale. Non sarebbero in gravi condizioni. Da mondo della politica sono arrivati molti messaggi di cordoglio.

    “Sono molto addolorato per la morte di Adil Belakhdim. È necessario che si faccia subito luce sull’accaduto”, ha commentato il presidente del Consiglio Mario Draghi a margine del bilaterale con il premier spagnolo Pedro Sanchez.

    “È gravissimo quello che è accaduto di fronte ai cancelli di un magazzino di Biandrate, vicino Novara. La tragica morte del sindacalista Adil Belakhdim è avvenuta in circostanze che andranno immediatamente chiarite. Nel settore della logistica stiamo assistendo ad una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti. Alla famiglia del sindacalista la nostra vicinanza”. Così il Ministro del Lavoro Andrea Orlando.

    “Provo davvero profondo dolore per la morte del sindacalista Adil Belakhdim. Non si può morire così, manifestando per i propri diritti costituzionalmente garantiti. A nome del gruppo @DeputatipdPD esprimo ai familiari e ai colleghi di Adil il nostro più sincero cordoglio”, scrive su Twitter Debora Serracchiani.

    “Sono vicina alla famiglia e ai figli di #AdilBelakhdim. I fatti di #Novara richiedono un immediato chiarimento ma anche una riflessione collettiva: nell’Italia che riparte, che torna a lavorare e presto tornerà a crescere, non si può morire di lavoro o per il lavoro”, scrive la ministra per il Sud Mara Carfagna.
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