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    Sicilia, sempre più concreta l’ipotesi primarie Pd-M5S-Sinistra: sarebbe la prima volta

    Credit: MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 27 Mag. 2022 alle 11:19

    Sicilia, sempre più concreta l’ipotesi primarie Pd-M5S-Sinistra: sarebbe la prima volta

    Il Movimento 5 stelle e il Partito democratico potrebbero tenere per la prima volta le primarie per scegliere un candidato comune in Sicilia. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, il voto potrebbe tenersi il prossimo 16 luglio, in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno.

    L’ipotesi di tenere le primarie è stata al centro di un incontro tenuto la sera di mercoledì 25 maggio tra il segretario del Partito democratico Enrico Letta, il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, il capogruppo del M5s all’assemblea regionale siciliana, Nuccio Di Paola, e il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo. Secondo quanto riporta il quotidiano diretto da Marco Travaglio, il voto potrebbe tenersi sia online che recandosi ai gazebo, registrandosi tramite un’app. Una volta confermata la propria identità con un documento, l’elettore dovrà indicare come intende votare, direttamente online o recandosi presso i seggi. Alla consultazione prenderebbe parte anche la sinistra: tra i candidati anche Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia siciliana. Per il M5s si candiderà il consigliere regionale Luigi Sunseri e Giancarlo Cancelleri, sconfitto nel 2017 dall’attuale presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, mentre avrebbe dato la sua disponibilità anche Di Paola, il capogruppo del M5s siciliano. All’interno del Pd, la candidatura più quotata è quella della magistrata ed europarlamentare Caterina Chinnici, figlia del giudice assassinato dalla mafia nel 1983. Possibile anche la partecipazione di Pietro Bartolo, un altro europarlamentare, mentre secondo Adnkronos continuano a circolare voci su Peppe Provenzano, vicesegretario del partito ed ex ministro nel governo Conte II.

    “Passo dopo passo, siamo vicini a un risultato che potrebbe essere utilizzato come modello per consultazioni future”, ha detto Di Paola, mentre il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, ha parlato di “una scelta popolare al passo con i tempi”. Più cauti i vertici nazionali, che secondo il Fatto affermano di non aver ancora preso alcuna decisione definitiva.

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