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    Senatore della Lega sotto accusa: “Ha percepito fondi destinati ai terremotati pur avendo una casa agibile”

    Di Fabio Salamida
    Pubblicato il 24 Set. 2020 alle 18:02

    Nuove ombre sul senatore leghista Giuliano Pazzaglini, ex sindaco di Visso – comune delle Marche colpito dal sisma del 2016 – più volte indicato da Matteo Salvini come “senatore dei terremotati”, una definizione che fa sorridere se si pensa che Pazzaglini è attualmente rinviato a giudizio per truffa, peculato e abuso d’ufficio in un’inchiesta in cui è accusato di aver dirottato una parte delle donazioni per i terremotati a due società, una delle quali da lui stesso gestita insieme dall’allora Presidente della Croce Rossa locale, l’amico Giovanni Casoni (esponente di Fratelli d’Italia).

    La nuova denuncia arriva da Elio Cordiano, avvocato anch’egli residente a Visso e già tra i sottoscrittori dell’esposto che ha fatto luce sulle donazioni finite sui conti della società dell’ex sindaco: “In questo caso – spiega a TPI – non ci sarebbe stata nessuna violazione della legge, ma una storia paragonabile per vergogna a quei parlamentari che hanno intascato il bonus INPS per il Covid”.

    Una questione di moralità, insomma, grande quanto una casa… in tutti i sensi. “Pazzaglini – racconta ancora Elio Cordiano – malgrado il suo stipendio da senatore, ha percepito anche il contributo di autonoma sistemazione (CAS) di 800 euro al mese da marzo 2018 (data della sua elezione) fino a maggio 2020, per un totale di oltre 20 mila euro. Ha percepito quel sussidio nonostante abbia acquistato, proprio nel marzo 2018, un immobile agibile all’asta al 50% con la moglie. Per verificare quanto dico basta andare sull’albo pretorio del comune di Visso e consultare la visura della nuova casa acquistata dal senatore. Trovo vergognoso che un parlamentare, che oltretutto percepisce uno stipendio molto alto, debba percepire anche il CAS, quando molta gente non arriva a fine mese perché ha perso lavoro e casa”. Insomma, volendo fare una battuta amara, si potrebbe dire “i terremotati nelle tende e i senatori della Lega in comode case con tanto di sussidio”.

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