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    Complimenti Salvini, i tuoi cari amici sovranisti voteranno contro l’Italia sulla procedura di infrazione Ue

    Il vicepremier italiano Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orban. Credit: ATTILA KISBENEDEK / AFP
    Di Charlotte Matteini
    Pubblicato il 6 Giu. 2019 alle 13:35 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:44

    Sono passati solamente dieci giorni dalle elezioni europee che hanno consacrato la netta vittoria della Lega di Matteo Salvini in Italia, ma il successo elettorale del ministro dell’Interno rischia di trasformarsi in brevissimo tempo in una vera e propria “vittoria di Pirro”.

    Nonostante il 34 per cento dei consensi raggiunto con la promessa di andare a Bruxelles per cambiare l’Europa, in Europa i cosiddetti “sovranisti” con cui Salvini avrebbe voluto fondare un gruppo parlamentare non solo non hanno la maggioranza dei seggi, dunque sono di fatto pressoché ininfluenti politicamente, ma addirittura sembra non abbiano alcuna intenzione di accettare la proposta di alleanza avanzata da dal vicepremier italiano.

    L’Italia a trazione sovranista, dunque, in Europa conta ben poco e, anzi, di fatto è in una condizione di netto isolamento.

    Come se non bastasse, il Belpaese ora rischia una procedura di infrazione per debito eccessivo a causa delle scellerate politiche economiche del duo Di Maio-Salvini, una procedura che al momento risulta essere stata solamente “raccomandata” dalla Commissione europea ma potrebbe nel giro di pochi mesi essere avviata formalmente, con conseguente salasso per i cittadini.

    Le previsioni per il futuro dell’Italia sono infauste e quel che è peggio è che nemmeno gli amici di Matteo Salvini, i tanto decantati sovranisti europei, accorreranno in aiuto. Nonostante il vicepremier e ministro dell’Interno italiano sia considerato da molti colleghi europei un esempio per la lotta all’immigrazione, la protezione dei confini e le politiche di sicurezza restrittive, al banco di prova perfino i suoi amici sovranisti fuggono, lasciandolo completamente solo.

    A essere favorevoli alla procedura d’infrazione per debito eccessivo, infatti, non sono le tanto odiate Francia di Emmanuel Macron e Germania di Angela Merkel. No, i veri detrattori delle politiche economiche dell’Italia sono proprio i sovranisti amici di Matteo, dall’ungherese Viktor Orban all’austriaco Sebastian Kurz.

    Sono proprio i sovranisti che si oppongono alle istanze avanzate dal governo italiano. Sono proprio i sovranisti a chiedere all’Italia il rispetto dei parametri europei e a sottolineare che il Belpaese non può permettersi di sforare il deficit, di chiedere regole meno stringenti, di fare il bello e il cattivo tempo con la Commissione europea.

    La posizione dei sovranisti europei è sempre stata molto netta, non hanno cambiato idea da un giorno all’altro e anche lo scorso anno, quando l’Italia a trazione giallo-verde presentò la manovra in Europa, non le mandarono certo a dire al governo Lega-M5S, sottolineando che le regole europee per debito e deficit vanno rispettate e non possono essere disattese da nessuno stato membro.

    E così ora, Matteo Salvini si ritrova di fatto isolato in Europa, senza il gruppo parlamentare sovranista autonomo che avrebbe voluto fondare, senza un numero di parlamentari abbastanza sostanzioso da permettere alla Lega di essere realmente incisiva in Europa e persino senza il sostegno degli amici sovranisti contro la brutta e cattiva Commissione europea. Un capolavoro politico degno del miglior Pirro, non c’è che dire.

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