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    Scuola, Salvini vuole introdurre “crediti formativi per chi dona sangue”, ma la proposta è irrealizzabile

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 14 Giu. 2019 alle 14:11

    Scuola, Salvini: “Crediti formativi per i donatori di sangue” | Salvini news

    Salvini crediti formativi scuola donatori sangue | Salvini news – Crediti formativi a scuola per i donatori di sangue. È l’ultima idea del leader della Lega Matteo Salvini.

    Il vicepremier, intervenuto a un evento sulla donazione di sangue a Milano, ha detto che presto proporrà al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, esponente della Lega, di introdurre agevolazioni per chi dona il sangue, sia nei licei che negli istituti tecnici e nelle università.

    “Si tratta di introdurre crediti formativi perché è un atto di civiltà, utilità e generosità” ha dichiarato Salvini.

    “Ritengo che vada premiato questo gesto con dei crediti, soprattutto per i giovani che hanno paura dell’ago o hanno qualche dubbio”.

    La proposta, destinata comunque a far discutere, è di difficile attuazione perché discriminatoria.

    Coloro che non possono donare il sangue per motivi di salute, infatti, non avrebbero la stessa possibilità degli altri studenti di accedere ai crediti formativi.

    Oltretutto, grazie anche a un protocollo d’intesa tra il Miur e l’Avis e alla disponibilità di tantissimi volontari, le associazioni fanno già opera di sensibilizzazione nelle scuole, dando, inoltre, l’opportunità a tutti gli studenti di partecipare ai progetti realizzati con la possibilità di ottenere anche dei crediti formativi, che, però, testuali parole “in nessun modo possono riferirsi alle attività di sangue”.

    Non è la prima volta che il ministro dell’Interno fa delle proposte inerenti alle donazioni di sangue.

    Nel novembre del 2018, il leader della Lega aveva ipotizzato di rendere obbligatoria la donazione del sangue per gli studenti maggiorenni.

    “È una questione di sicurezza nazionale, perché se non lo raccogli lo compri ed in altri paesi non ci sono i controlli rigorosi presenti in Italia” aveva dichiarato il vicepremier riguardo la sua proposta.

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