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    “Salvini vuole fare censimento dei rom? È illegale”, la denuncia dell’Associazione 21 luglio

    Matteo Salvini

    "Dopo i migranti ecco la volta dei rom. C’era da aspettarselo", scrive il presidente dell'Associazione 21 luglio Carlo Stasolla

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 18 Giu. 2018 alle 16:43 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:14

    Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato l’intenzione di fare un censimento dei rom, per espellere gli stranieri irregolari “con accordi fra stati”. Il segretario della Lega ha aggiunto che “i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”.

    “Al Ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos”, ha detto il ministro Salvini, parlando a TeleLombardia.

    Salvini ha parlato di “una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti”, ossia “rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe”.

    Le parole di Matteo Salvini hanno suscitato la reazione del presidente dell’Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla, che si occupa di diritti umani e discriminazione contro le comunità rom, sinti e caminanti.

    “Dopo i migranti ecco la volta dei rom. C’era da aspettarselo”, ha scritto su Facebook Stasolla.

    “Salvini menziona il suo collega di partito Maroni dimenticando ma fu proprio lui a inaugurare nel 2008 la costosissima e fallimentare “Emergenza Nomadi” che, oltre ad essere dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato, creò l’humus sul quale nacque Mafia Capitale”.

    Contattato telefonicamente da TPI.it, Stasolla ha specificato che Associazione 21 luglio ha fatto ricorso contro un caso di censimento nei confronti di una persona di etnia rom e che in quel caso il Consiglio di Stato dispose 18mila euro di risarcimento.

    “Il Ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge”, prosegue Stasolla nel post, “che esistono già dati e numeri sulle persone presenti negli insediamenti formali e informali; che i pochi rom irregolari sono apolidi di fatto, quindi inespellibili; che i rom italiani sono presenti nel nostro Paese dal almeno mezzo secolo sono per certi versi “più italiani” di tanti nostri concittadini”.

    “Invitiamo il neo Ministro però a perdere un po’ di tempo dietro lo studio e l’analisi delle questioni. Studi prima di parlare!”, conclude il presidente della 21luglio.

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